Marcello Cattani presidente del Club Santé

Il Club Santé, organizzazione che riunisce le 40 aziende francesi impegnate in Italia nel settore sanitario, che offrono lavoro a circa 10 mila persone generando un fatturato annuo di tre miliardi di euro, guarda al futuro.
E lo fa attraverso la nomina, avvenuta il 4 ottobre, del nuovo presidente Marcello Cattani, presidente e amministratore delegato di Sanofi e presidente di Farmindustria, e del vicepresidente Gonzague Dehen, amministratore delegato di Air Liquide Home Healthcare.

Italia e Francia in sinergia

Cattani, che nel suo ruolo succede a Stephane Brocker, presidente e direttore generale di Ipsen, dichiara: «Sono convinto che Francia e Italia abbiano tanti elementi comuni e che, nel corso degli anni, abbiano implementato importanti sinergie, in particolare nell’ambito delle life-science. Proprio in questo comparto i due Paesi, apportando innovazione e know-how, possono giocare un ruolo determinante per l’intera Europa, affinché non perda competitività nei confronti di altri continenti».

Dehen afferma che «in un momento di grande trasformazione della sanità italiana, potenziata dagli investimenti del PNRR, la collaborazione delle aziende francesi con le istituzioni nazionali e regionali non verrà meno.
Nel confronto con le best practice europee e internazionali, l’Italia saprà trovare una propria via di sviluppo per contribuire alla costruzione di un’Europa della salute».

Gli fa eco l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, che aggiunge: «La collaborazione tra le due nazioni in ambito sanitario è un’opportunità per affrontare con sempre maggior efficacia rischi emergenziali e sfide future».

Proposte per la sanità

Del resto, già lo scorso giugno, durante un evento tenutosi a Roma, a Palazzo Farnese, nella sede dell’Ambasciata francese, i rappresentanti del Club Santé avevano posto l’accento su una duplice necessità.
La prima è quella di creare un contesto favorevole all’innovazione e agli investimenti esteri in Italia, per esempio trasformando i siti di produzione in veri e propri centri di eccellenza tecnologica, con una visione strategica a lungo termine.

La seconda è, invece, quella di rivedere l’organizzazione della medicina territoriale e dell’assistenza a domicilio, sviluppando nuove soluzioni al servizio dei pazienti e dei professionisti della sanità.

L’auspicio è che possano essere stipulati accordi di partnership tra imprese e servizio pubblico, con l’obiettivo di gestire in modo più efficace i percorsi di cura, a beneficio soprattutto degli assistiti anziani o affetti da patologie croniche.

Varie, in proposito, le proposte concrete, tra le quali si annoverano la definizione di standard nazionali e tariffe omogenee per le prestazioni domiciliari; l’implementazione di un fascicolo socio-sanitario elettronico unico, accessibile dai diversi operatori della rete, integrato con i sistemi di telemedicina e telemonitoraggio, nonché con le cure primarie, domiciliari, ambulatoriali, ospedaliere; la promozione della digitalizzazione dei professionisti sanitari, a partire dai medici di medicina generale.

Paola Arosio