Maiday Infectivology è il primo network tra i centri italiani di infettivologia per gestire le infezioni ospedaliere multiresistenti, realizzato dalla Società Italiana di Terapia Antinfettiva (Sita) con il contributo di Shionogi.
Si tratta di una piattaforma digitale attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, attraverso la quale strutture di rilevanza nazionale (hub) forniscono, entro 48 ore dalla richiesta, una consulenza (second opinion non vincolante) su casi complessi a strutture in cui le competenze nella gestione dei batteri resistenti siano più limitate e non sia presente, magari, un reparto di malattie infettive (spoke).
Rete hub&spoke
«Abbiamo voluto realizzare questa iniziativa con l’intento di fare rete, fornendo un aiuto e un supporto a tutti gli ospedali che dovessero averne bisogno», spiega Matteo Bassetti, presidente di Sita, direttore della clinica di Malattie Infettive all’Ospedale San Martino di Genova e professore ordinario di Malattie Infettive all’Università della stessa città.
«Nella prima fase, che durerà circa quattro mesi, verrà avviato il progetto pilota, che includerà tre centri hub e oltre 30 spoke. Nella seconda fase, si aggiungeranno altri tre centri hub e si arriverà a coinvolgere più di 60 spoke su tutto il territorio nazionale».
Oltre a ciò, il nuovo strumento consentirà agli specialisti di partecipare a webinar settimanali, condividendo un percorso di aggiornamento professionale continuativo.
L’antimicrobial stewardship
«Il progressivo aumento dei batteri resistenti è causato da molti fattori, ma di certo uno di questi è l’eccesso di prescrizione di antibiotici», sottolinea Pierluigi Viale, vicepresidente di Sita, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna e professore ordinario di Malattie Infettive all’Università della medesima città.
«S’innesca una sorta di meccanismo darwiniano per cui una popolazione microbica di rilevanti dimensioni sottoposta a una terapia antibiotica prolungata, a spettro ampio, ripetuta più volte va incontro a uno stress che genera la selezione di ceppi resistenti».
La piattaforma rappresenta, quindi, un’opportunità per implementare l’antimicrobial stewardship in ospedale, attraverso l’impiego appropriato degli antibiotici, l’introduzione di rigorosi protocolli di igiene, il rilancio delle vaccinazioni.
«Occorre gestire al meglio il trattamento antibiotico», ribadisce Viale, «uscendo dal solo contratto tra medico e paziente e considerando ogni prescrizione in un’ottica di sistema».
Accesso e funzioni
L’accesso alla piattaforma è riservato e avviene tramite credenziali. In concreto, le funzionalità attualmente disponibili sono caricamento dei casi clinici e dei file; visualizzazione dello status dei casi (in attesa, preso in carico, call programmata); agenda delle video-call programmate e dei webinar settimanali; archivio dei propri casi; accesso alle registrazioni dei webinar.