Maculopatia essudativa, nuovo farmaco approvato dalla FDA

Faricimab è un nuovo farmaco, approvato dalla Food and Drug Administration per il trattamento della maculopatia essudativa, tra le principali cause di perdita della vista negli over 60. Con l’avanzare dell’età i vasi che si trovano nella zona centrale della retina possono diventare difettosi e rilasciare fluidi che modificano la struttura interna dell’occhio. Si perde quindi, progressivamente la visione centrale.
I primi sintomi sono visione sfuocata alla lettura, oppure un’area scura al centro del campo visivo e, ancora, la distorsione delle immagini. In Italia ne sono colpite ogni anno circa 63.000 persone. Non esiste una cura in senso stretto, ma è possibile rallentare il processo degenerativo iniettando direttamente nell’occhio dei farmaci che evitano il proliferare dei vasi sanguigni anomali.

Al momento queste iniezioni vengono effettuate ogni otto settimane, periodo massimo di efficacia delle attuali terapie. Il nuovo farmaco ha il vantaggio di avere un profilo di efficacia e sicurezza del tutto simile a quello dei farmaci già in uso e, allo stesso tempo, di poter essere somministrato ogni 12-16 settimane.

Inoltre, Faricimab colpisce due target molecolari coinvolti nel processo degenerativo: il fattore di crescita vascolare (VEGF), che promuove la crescita anomala dei vasi sanguigni, e la proteina angiopoietina (Ang-2), che contribuisce alla loro infiammazione con conseguente fuoriuscita di fluido nella retina.

Francesco Viola

Francesco Viola, direttore del reparto di Oculistica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, spiega: «Faricimab è il primo e unico farmaco bispecifico iniettabile nell’occhio che è stato approvato da FDA. Con questa terapia i pazienti potranno conservare la vista riducendo il numero di iniezioni che dovranno effettuare durante la loro vita. Si tratta di una valida alternativa efficace alle terapie in uso, aggiungendo il vantaggio di aumentare l’intervallo di tempo tra le somministrazioni.

A oggi, ogni anno vengono eseguite circa 6.000 iniezioni oculari nel nostro reparto, con il coinvolgimento di gruppo dedicato a questi trattamenti. Questa nuova terapia in primis avrà un impatto positivo sui pazienti facilitando la compliance delle somministrazioni, in modo da prevenire più efficacemente la cecità, ma anche sulle attività sanitarie».

Lo studio di validazione del farmaco, che ne ha permesso l’approvazione da parte della FDA, è stato condotto da un gruppo di esperti internazionale coinvolgendo 271 siti nel mondo, per un totale di 1329. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a due sottostudi, TENAYA e LUCERNE: in entrambi i casi alcuni pazienti sono stati trattati con Faricimab e altri con Aflibercept.

Endpoint primario era confrontare la qualità visiva nel tempo per stabilire ogni quanto sia necessario somministrare il nuovo farmaco: si è visto che gli effetti sulla vista di Faricimab arrivano anche a 16 settimane. Per quanto riguarda la sicurezza, gli autori sottolineano che le complicanze sono state simili per entrambi i farmaci utilizzati.

(Lo studio: Heier JS, Khanani AM, Quezada Ruiz C, Basu K, Ferrone PJ, Brittain C, Figueroa MS, Lin H, Holz FG, Patel V, Lai TYY, Silverman D, Regillo C, Swaminathan B, Viola F, Cheung CMG, Wong TY; TENAYA and LUCERNE Investigators. Efficacy, durability, and safety of intravitreal faricimab up to every 16 weeks for neovascular age-related macular degeneration (TENAYA and LUCERNE): two randomised, double-masked, phase 3, non-inferiority trials. Lancet. 2022 Feb 19;399(10326):729-740. doi: 10.1016/S0140-6736(22)00010-1. Epub 2022 Jan 24. PMID: 35085502)

Stefania Somaré