Ketamina, effetti positivi nelle malattie mentali

Prodotta per la prima volta oltre cinquant’anni fa, la ketamina è un anestetico a rapida azione, ampiamente usato dagli americani durante la guerra del Vietnam e utilizzato soprattutto negli ambiti pediatrico, traumatologico, veterinario.
Tuttavia, a partire dagli anni Settanta e soprattutto negli anni Novanta del secolo scorso, il farmaco ha iniziato a essere prescritto off-label anche per il trattamento di vari disturbi psichiatrici.

Una metanalisi su 83 studi

Su questa scia, i ricercatori dell’University of British Columbia – Okanagan, in Canada, e dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, hanno condotto una metanalisi, pubblicata sul British Journal of Psychiatry, includendo 83 studi, di cui 33 revisioni sistematiche, 29 studi randomizzati controllati, due studi randomizzati senza placebo, tre studi non randomizzati con controlli, sei studi in aperto e dieci revisioni retrospettive.

Un’arma contro la depressione

Dall’indagine è anzitutto emerso che la molecola ha un’azione antidepressiva e contrasta l’ideazione suicidaria in modo veloce ed efficace.
«Gli effetti sono, però, stati di breve durata», ha evidenziato Zach Walsh, professore di psicologia all’University of British Columbia e responsabile del team di ricerca, «anche se il dosaggio ripetuto sembra in grado di prolungare i benefici».

Nel dettaglio, l’analisi è stata incentrata principalmente su singole infusioni endovenose, con una remissione che insorge tra una e 24 ore dopo la somministrazione e che in genere persiste per una-due settimane.
È stato evidenziato che infusioni multiple di ketamina fino a sei dosi producono un effetto più pronunciato al follow-up dopo due settimane e un tempo più lungo prima della ricaduta, rispetto a una somministrazione unica.

Altre vie di somministrazione, come orale, intramuscolare, sublinguale, intranasale, hanno mostrato un effetto antidepressivo paragonabile a quello dell’infusione venosa.

Utile anche per ansia e disturbo bipolare

Secondo la ricerca, il farmaco sarebbe utile anche per il trattamento di altre patologie psichiatriche, tra cui disturbo bipolare, ansia sociale e generalizzata, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi da stress post-traumatico, dipendenza da sostanze, problemi alimentari.

Tra gli eventi avversi segnalati, aumento lieve e transitorio della pressione sanguigna, tachicardia o bradicardia, ma anche disturbi cardiaci più gravi, inclusa la fibrillazione atriale intermittente. Rilevati anche problemi dissociativi o allucinatori, disforia, mania e ipomania.

Presenti, in alcuni casi, lieve sedazione, agitazione, nausea e vomito, mal di testa, vertigini, visione offuscata, bocca secca o intorpidita, delirio, irritabilità, alterazioni sensoriali, problemi di minzione, vertigini e sonnolenza.

Servono ulteriori conferme

«La nostra ricerca ha fornito una panoramica e una sintesi aggiornate sulla ketamina», ha sottolineato il professor Walsh, «segnalando che quest’ultima potrebbe avere un ampio spettro di applicazioni in ambito psichiatrico. Occorre, inoltre, considerare che la somministrazione del medicinale è solo una parte del trattamento, al quale va poi aggiunta la psicoterapia per massimizzare i benefici».
Prove preliminari incoraggianti, dunque, alle quali dovranno, però, seguire ulteriori indagini.

Paola Arosio