Ipercolesterolemia, acido bempedoico si conferma efficace e sicuro

Riduce il rischio di malattie cardiovascolari senza aumentare la glicemia o l’incidenza di diabete.

Arrivano dal congresso annuale della Società Europea di Cardiologia (ESC) dati interessanti sull’acido bempedoico, farmaco che inibisce l’ATP citrato-liasi (ACL) approvato per l’uso in adulti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta.

Inoltre, è possibile associarlo ad altri farmaci ipocolesterolemizzanti, come le statine. Le nuove informazioni derivano da due analisi presenti nello studio di fase III CLEAR Outcome: un’analisi pre-specificata dedicata agli eventi cardiologici e una sotto-analisi sulla popolazione di pazienti diabetici.

Acido bempedoico ed eventi cardiovascolari

L’analisi pre-specificata di CLEAR Outcomes sugli effetti del trattamento con acido bempedoico in pazienti ad alto rischio di incorrere in eventi cardiovascolari mostra una riduzione del totale degli eventi stessi, con una riduzione del rischio relativo del 20%.

Più in dettaglio, si ha una riduzione del 17% del rischio di incorrere in eventi avversi maggiori (MACE-3), un 31% di incorrere in infarto del miocardio non fatale e del 22% di incorrere in infarto del miocardio non fatale per rivascolarizzazione delle coronarie.

Questo dato si aggiunge a quelli precedentemente forniti da CLEAR Outcomes relativo alla riduzione del primo evento cardiovascolare in pazienti che non volevano, o non potevano, assumente statine, quindi usando il farmaco in monoterapia.
In questo caso la riduzione era del 13%. Dopo una media di follow-up di 3,4 anni, lo studio conferma che la terapia riduce non solo il rischio di primo evento, ma anche di quelli successivi, con una percentuale che aumenta con il tempo.

Gli esiti della sotto-analisi

Esiste una nota relazione tra diabete e patologia cardiovascolare. Interessante, quindi, valutare l’effetto del farmaco su lungo periodo su soggetti diabetici e la sua relazione con il diabete di nuova insorgenza.
La sottoanalisi condotta in CLEAR Outcomes indicano una riduzione del C-LDL e del rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti affetti da diabete. Inoltre, a differenza delle statine, l’acido bempedoico non aumenta i livelli di Hb1Ac e il rischio di diabete di nuova insorgenza.

Per questo Kausik Ray, professore di Salute Pubblica e presidente della Società Europea dell’Aterosclerosi, consulente cardiologo onorario, direttore ICTU Global e vicedirettore dell’Imperial Clinical Trials Unit dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato: «questi risultati rafforzano l’utilizzo dell’acido bempedoico come opzione terapeutica efficace per la riduzione del C-LDL e del rischio cardiovascolare in Europa.

Inoltre, l’acido bempedoico fornisce un’opzione terapeutica efficace per coloro che non vogliono o non possono assumere o aumentare la dose di statine, e questo segna un passo entusiasmante e fondamentale per rispondere a un’elevata esigenza clinica insoddisfatta».