Sviluppato per contrastare l’obesità, il farmaco ha dato esiti positivi anche nella riduzione di eventi MACE.
Per la prima volta il Comitato per i medicinali a uso umano (CHMP) di EMA ha dato parere positivo all’aggiornamento della scheda tecnica di un medicinale contro l’obesità: si tratta di semaglutide 2,4 mg, dimostratosi efficace anche nel ridurre eventi cardiovascolari avversi maggiori in adulti con patologia cardiovascolare conclamata e sovrappeso o obesità, ma senza diabete. Obesità e malattie cardiovascolari sono due condizioni spesso correlate tra loro e in continua crescita nel mondo.
Le stime al 2035 per la diffusione dell’obesità, legata principalmente a stili di vita sedentari e alimentazione scorretta, dicono che si supererà il miliardo e mezzo di adulti obesi, con conseguenze sulla salute dell’apparato cardiocircolatorio e un rischio di perdere una media di 6 anni di vita. L’Italia, patria della dieta mediterranea, è in linea con l’andamento mondiale: al momento l’obesità interessa l’11,4% della nostra popolazione.
Curare l’obesità non è semplice e richiede percorsi multidisciplinari ben coordinati, che tengano conto degli squilibri presenti nel corpo e dell’aspetto psicologico del soggetto.
Semaglutide 2,4 mg può aiutare a perdere peso in soggetti che seguano una dieta ipocalorica e pratichino regolare attività fisica. Esiti di uno studio ad hoc mostrano inoltre benefici a livello cardiovascolare.
I risultati dello studio SELECT
Data la diffusione del problema obesità e patologia cardiovascolare, lo studio SELECT (Semaglutide Effects on Cardiovascular Outcomes in People with Overweight or Obesity) ha visto la partecipazione di 41 Paesi, Italia inclusa, per oltre 800 siti di sperimentazione e 17.600 pazienti coinvolti.
Uno studio internazionale, dunque, randomizzato e in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllati con placebo. L’obiettivo è valutare l’azione preventiva di semaglutide 2,4 mg su eventi avversi cardiovascolari maggiori, ovvero infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale e morte cardiovascolare.
Divisi in due gruppi, uno di studio e l’altro di controllo, i pazienti hanno seguito le cure standard per l’obesità e la patologia cardiovascolare, con l’aggiunta del farmaco o del placebo. I controlli sono stati effettuati a 5 e 7 anni dall’inizio della terapia. I risultati mostrano una maggiore protezione da eventi MACE nel gruppo di studio, con 6,5% di eventi avversi contro l’8% del gruppo di controllo.
Gli obiettivi secondari erano confrontare gli effetti di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo per quanto riguarda la mortalità, l’insufficienza cardiaca, i fattori di rischio cardiovascolare, compreso il metabolismo del glucosio, il peso corporeo e la funzionalità renale.
Lo studio mostra la capacità del farmaco di ridurre il rischio di eventi avversi MACE del 20%, indipendentemente dall’età, genere, etnia, BMI e stato di salute dei reni. Lo studio è pubblicato sul “New England Journal of Medicine”.
Lo studio: Lincoff AM, Brown-Frandsen K, Colhoun HM, Deanfield J, Emerson SS, Esbjerg S, Hardt-Lindberg S, Hovingh GK, Kahn SE, Kushner RF, Lingvay I, Oral TK, Michelsen MM, Plutzky J, Tornøe CW, Ryan DH; SELECT Trial Investigators. Semaglutide and Cardiovascular Outcomes in Obesity without Diabetes. N Engl J Med. 2023 Dec 14;389(24):2221-2232. doi: 10.1056/NEJMoa2307563. Epub 2023 Nov 11. PMID: 37952131