Farmacisti ospedalieri e strategie di apprendimento autodiretto

L’apprendimento autodiretto è considerato una delle strategie più efficaci per il miglioramento continuo, anche in sanità. Accanto alla formazione necessaria per ottenere i crediti ECM annuali, infatti, il professionista che lavora in sanità deve continuamente studiare per restare aggiornato con i tempi che cambiano e le nuove scoperte, oltre a trarre insegnamenti dalla sua stessa esperienza professionale.

Uno studio cinese, condotto a Zhengzhou dall’omonima Università, dal primo ospedale affiliato all’Università e dall’Istituto per la gestione ospedaliera della Provincia di Henan, indaga quali sono le principali forme di apprendimento autodiretto utilizzare dai farmacisti ospedalieri cinesi. Pubblicato su “BMJ Open”, questo lavoro è stato condotto in pieno periodo pandemico, allungandone i tempi e rendendo necessario includere solo farmacisti della Provincia di Henan.

A livello metodologico, gli autori hanno condotto interviste one-to-one con gli specialisti coinvolti, in tutto 17, oltre a guidare discussioni di gruppo approfondite. Dei 17 farmacisti inclusi nel lavoro, 3 sono in servizio da 3-5 anni, 8 da 5-10 anni e 6 da più di 10 anni. Anche la formazione di questi farmacisti è differente: 10 hanno un Master, 5 una Laurea e 2 un Dottorato. In questo caso, l’eterogeneità è un fattore importante per fornire un quadro completo.

I contenuti espressi durante le interviste e le discussioni di gruppo sono stati elaborati per individuare delle tematiche comuni e trovare quindi le strategie di apprendimento più utilizzate. Gli autori hanno individuato 4 macroaree. Vediamole riassunte. Oltre a utilizzare piattaforme di apprendimento continuo e a partecipare a forum di carattere professionale, i farmacisti ospedalieri interpellati frequentano corsi online, studiano libri professionali, articoli di letteratura e database medici. A questi strumenti più tradizionali vengono affiancate strategie di carattere cognitivo e organizzativo.

Nel primo caso, i professionisti riflettono su quanto hanno appreso, cercando di farlo proprio non solo memorizzandolo, ma inserendolo nel proprio immaginario, per poi integrarlo operativamente nel lavoro quotidiano, mentre nel secondo imparano a muoversi per step, identificando un obiettivo e il piano migliore per raggiungerlo, per alzare l’asticella e ricominciare da capo. La pianificazione consente al farmacista, già impegnato in un’attività lavorativa full time di spessore, di trovare tempo per la propria formazione.

Da non sottovalutare la dimensione comunitaria, importante nel processo di apprendimento auto-diretto, perché consente al professionista di scambiare dubbi e informazioni con i colleghi, ricevendone chiarimenti e, al contempo, diffondendo parte delle nuove competenze in via di acquisizione nel proprio team. Nel complesso lo studio mostra, quindi, come le più comuni forme di apprendimento siano oggi completate e arricchite dagli strumenti informatici che offrono ulteriori possibilità, spesso più comode perché agite online.

(Lo studio: Yao X, Li H, Wen L, et alWhat learning strategies are commonly used by hospital pharmacists in the process of self-directed learning? A multicentre qualitative studyBMJ Open 2023;13:e069051. doi: 10.1136/bmjopen-2022-069051)