DruGhost, una lente puntata sull’indisponibilità dei farmaci

(immagine: Pixabay)

Carenza o indisponibilità di farmaci? Di certo, i pazienti che stanno seguendo percorsi terapeutici e che vorrebbero che la loro salute fosse tutelata dalla possibilità di accedere alle cure, stanno vivendo un periodo di incertezza. Complici anche i media che, come afferma il dott. Filippo Urso, segretario Sifo Calabria, «diffondono allarmi spesso ingiustificati.

Si parla di 3200 farmaci carenti, ma attenzione perché sono 300 i farmaci per i quali AIFA rilascia autorizzazione all’importazione alle strutture sanitarie per analogo autorizzato all’estero, poiché non sono disponibili equivalenti o trattamenti alternativi.
In quei tremila farmaci, per intenderci, ci sono più di 1000 cessate commercializzazioni, che hanno motivazioni strettamente aziendali da parte dei titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in commercio (AIC). Purtroppo, c’è ancora uno scarso uso dei generici, così come afferma anche Egualia.

Inoltre, nel momento in cui non sono disponibili alcuni farmaci, la soluzione può ritrovarsi con la galenica. Un altro problema che si sta presentando è l’accaparramento da parte dei cittadini, che rischia di peggiorare il problema. Occorre invitare tutti alla calma, sia gli operatori sanitari, sia i cittadini sia i media».

Un messaggio importante che il dott. Urso, il dott. Alessandro Brega, segretario regionale SIFO Liguria e la dott.ssa Silvia Adami, referente nazionale Sifo per il programma ECM, hanno trasmesso anche attraverso l’organizzazione del webinar dal titolo “Carenze e indisponibilità dei medicinali: sinergie e soluzioni”.

«Abbiamo organizzato questo webinar, aperto anche a Farmacisti di Comunità e alle Aziende Farmaceutiche, e siamo partiti dalla differenza tra carenza e disponibilità, differenza che, a volte, sfugge anche ad alcuni addetti ai lavori», prosegue Urso.
«Partiamo dalla carenza. Quando il titolare AIC non riesce a garantire le forniture di un medicinale, manda una comunicazione ad Aifa che adotta un provvedimento. Se non ci fosse una alternativa terapeutica perché, per esempio, non esiste un generico o un trattamento alternativo per cui è possibile consultare lo specialista o il Medico di Medicina Generale, Aifa autorizza l’importazione dall’estero. Oppure, rimanda al medico curante e al farmacista dove può essere dispensata un’alternativa terapeutica.

Nel caso delle indisponibilità, invece, se a fronte di un ordinativo emesso da un ospedale o da un Servizio Farmaceutico Territoriale, il farmaco non viene consegnato, Aifa non riceve alcuna comunicazione, per cui non adotta nessun provvedimento. Mentre le carenze sono dovute a cause tutte ascrivibili al titolare AIC, le indisponibilità sono dovute spesso a distorsioni del circuito distributivo.
Attraverso il primo portale su scala europea dei farmaci indisponibili DruGhost –progetto sviluppato in partnership con Aifa raggiungibile dal sito www.sifoweb.it o dal sito Aifa, monitoriamo tutti gli ospedali e le Asl, tramite i soci Sifo, mappando e quantificando il fenomeno, allo scopo di monitorare completamente il fenomeno dell’irreperibilità dei farmaci, e di intervenire per una risoluzione della problematica. Se un ordine da aggiudicatario di gara non viene evaso entro 15 giorni dalla richiesta, i soci Sifo possono segnalarlo sul portale e poi i dati vengono condivisi con Aifa. Questo portale ha dato, finora, dei risultati importanti».

Il dott. Alessandro Brega osserva il problema e le azioni che il farmacista potrà mettere in atto: «è opportuno verificare se il medicinale, che si presume essere mancante, fosse inserito nell’elenco dei medicinali carenti  pubblicato sul portale dell’Aifa e in caso non risulti inserito, contattare almeno 3 grossisti per confermare la reale indisponibilità nella rete distributiva regionale e avviare una segnalazione ai referenti della Regione di appartenenza o alle associazioni di categoria, attivando contestualmente la procedura di fornitura diretta che l’azienda farmaceutica dovrebbe soddisfare entro 48 ore su richiesta delle farmacie di comunità oppure ospedaliere. La mancata fornitura, attraverso la procedura diretta, dovrà essere comunicata ad Aifa per permettere le azioni di verifica e intervento da parte dell’Agenzia regolatoria.
Per noi farmacisti si tratta di un’attività preziosa per supportare pazienti, cittadini e tutti i differenti stakeholders coinvolti, ma che richiede una formazione adeguata».

Anche la dott.ssa Silvia Adami condivide l’importanza della formazione come strumento finalizzato a garantire la qualità massima del livello di assistenza farmaceutica. È, inoltre, fondamentale che i differenti attori del sistema dialoghino e si confrontino per attivare tempestivamente tutti gli interventi necessari e offrire ai pazienti una pronta risposta. Secondo Adami va, non da ultimo, riconosciuto l’impegno profuso dai farmacisti ospedalieri e di comunità che, in questo periodo pandemico e non solo, si sono contraddistinti anche per l’allestimento di galenici magistrali, prodotti secondo requisiti di efficacia, sicurezza e qualità, al fine di garantire ai pazienti delle terapie essenziali.

In sostanza, grazie a DruGhost, sarà possibile monitorare la situazione delle indisponibilità in Italia. Il database nazionale servirà a mappare e a quantificare le indisponibilità di farmaci; a risolvere le problematiche originate dal fenomeno attraverso un canale che mette in comunicazione gli attori coinvolti; a condividere con Aifa i dati raccolti sul territorio finalizzati alla vigilanza sui canali distributivi dei farmaci; a fornire uno strumento utile per valutare i fornitori nelle procedure di gara.