Dolori da diabete, in Toscana si gestiscono senza farmaci

Ad Arezzo gli specialisti del dolore e la Sezione Toscana dei medici di medicina generale si sono confrontati sulla neurostimolazione spinale ad alta frequenza come alternativa ai farmaci.

Creare una rete tra territorio e ospedale, condividendo soluzioni terapeutiche alternative a quelle farmacologiche. È questo l’obiettivo dell’incontro organizzato ad Arezzo con i Medici di Medicina Generale (FIMMG) della Toscana riuniti insieme agli specialisti diabetologi e algologici sulla neuropatia diabetica, una grave complicanza del diabete mellito
Nel corso dell’evento organizzato ad Arezzo da Theras in collaborazione con Helaglobe, sono emersi aspetti sulla presa in carico più precoce, multidisciplinare ed efficace per le persone con neuropatia diabetica dolorosa.

“La neuropatia diabetica periferica, in tutte le sue differenti forme, rappresenta la più comune complicanza a lungo termine del diabete mellito”, spiega Roberto NASORRI, segretario FIMMG Toscana, interessando circa la metà di tutti i pazienti diabetici. Si definisce come la “presenza di sintomi e/o segni di disfunzione del sistema nervoso periferico in soggetti affetti da diabete mellito quando possono essere escluse altre possibili cause”.
Nell’ambito della gestione di un quadro tanto complesso e articolato, il ruolo del Medico di Medicina Generale è quello di inserire il paziente diabetico nell’ambito di protocolli di gestione non solo della neuropatia diabetica ma anche del correlato rischio ulcerativo, permettendo di ottenere una notevole riduzione del rischio amputativo e, più in generale, una maggiore efficacia terapeutica”.

Terapia farmacologica solo nel 54% dei casi

La neuropatia diabetica è una complicanza talmente grave del diabete che viene anche definita una “malattia nella malattia” perché la serie di sintomi e segni impattano in modo molto pesante sulla qualità di vita del paziente e perché la sua cura, quando la resistenza al farmaco è conclamata, richiede il passaggio a tecnologie innovative di gestione del dolore. La neuropatia diabetica dolorosa ha una prevalenza pari al 7,5% all’esordio del diabete, mentre dopo 25 anni dalla diagnosi di diabete è pari al 50%. In Toscana sono circa 30 mila i pazienti che soffrono di neuropatia diabetica. Studi recenti confermano che le terapie farmacologiche sintomatiche per neuropatia diabetica dolorosa, sono efficaci solo nel 54% dei casi .
“Le associazioni svolgono un ruolo fondamentale nell’educare e sensibilizzare le persone con diabete sull’importanza di scelte di stili di vita, promuovendo campagne informative e programmi educativi. Tra i principali obiettivi c’è la necessità di supporto tangibile e risorse per aiutare i pazienti a gestire il diabete in modo efficace, incoraggiandoli ad adottare diete equilibrate e ad abbracciare un’attività fisica regolare. Inoltre – continua Marco SONNINI, Presidente Federazione Toscana Diabete – mirano a creare una rete di sostegno che favorisca lo scambio di esperienze e informazioni utili tra i pazienti, fornendo un ambiente di supporto emotivo e pratico”.

Neurostimolazione disponibile in Toscana

Importante il risultato ottenuto in Toscana per rendere l’opzione della neurostimolazione disponibile ai propri assistiti, grazie a un lavoro multidisciplinare di diabetologi, algologi e farmacisti, unito al riconoscimento del valore terapeutico di questa terapia e alla volontà della regione Toscana.
“La neuropatia diabetica è una complicanza di questa complessa malattia, in grado di inficiare significativamente la qualità di vita dei pazienti. Purtroppo, talora, nonostante l’ottimizzazione del controllo della glicemia e della terapia farmacologica non si assiste a un miglioramento della sintomatologia clinica. In questi casi il posizionamento di un neurostimolatore o “Pace Maker del dolore” – continua Massimo PAROLINI, Direttore UOC Terapia del Dolore USL Toscana sudest, Arezzo – può essere un’opzione estremamente efficace per controllare il dolore e per migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti”.

Il ruolo del MMG

“Siamo entusiasti del cammino percorso, ringraziando la AOU Pisana per la sua preziosa disponibilità e competenza. L’obiettivo principale è stato instaurare un dialogo innovativo e virtuoso con il Sistema Sanitario Regionale, grazia a un confronto diretto con le eccellenze cliniche e le necessità sanitarie locali, specialmente quelle legate alla polineuropatia diabetica dolorosa. I Medici di Medicina Generale – conclude Alberto GABBRINI, Business Unit Manager di Theras Lifetech – svolgono un ruolo fondamentale come primi responsabili nella gestione del paziente, coordinando percorsi diagnostici e di cura in stretta collaborazione con gli specialisti ospedalieri. Queste occasioni di interazione servono a rafforzare ulteriormente il legame tra l’ospedale e la comunità locale”.