Dipartimento di emergenza e collaborazione tra infermiere e farmacista

Sempre più spesso il farmacista ospedaliero è chiamato a portare le proprie conoscenze e competenze direttamente in corsia. Quali che siano la motivazione e il progetto implementato, il farmacista potrebbe trovarsi a interagire anche con la figura dell’infermiere. Da qui l’esigenza di un team di ricerca nordeuropeo di capire se tale interazione modifichi in qualche modo il lavoro quotidiano dell’infermiere.

Per rispondere a questa domanda un team di ricerca ha condotto uno studio incentrato sul Dipartimento di Emergenza, già preso in considerazione da precedenti lavori che hanno sottolineato come la collaborazione tra farmacista ospedaliero e infermiere aumentino la sicurezza delle terapie, diminuisca gli errori associati ai farmaci, riduca la discrepanza dei farmaci al ricovero e migliori la capacità dell’infermiere nel gestire problemi relativi ai farmaci in autonomia.

La presenza del farmacista non cambia il lavoro dell’infermiere

Pubblicato su BMC Emergency Medicine, lo studio va a esaminare la distribuzione del tempo di lavoro dell’infermiere di emergenza e verifica se la presenza del farmacista ospedaliero comporti cambiamenti o meno in questo flusso. Il lavoro si concentra soprattutto sul tempo dedicato alla somministrazione di farmaci ai pazienti, in tre Dipartimenti di Emergenza. Il team ha osservato in tutto 298 ore di lavoro, confrontando ciò che accade nelle 160 ore di compresenza del farmacista rispetto che nelle 138 ore di assenza del farmacista.

I risultati sottolineano come la presenza del farmacista non alteri la normale routine di lavoro dell’infermiere, che comunque passa la maggior parte del proprio tempo a dedicarsi a compiti differenti rispetto alle terapie farmacologiche. In assenza del farmacista ospedaliero, in media gli infermieri dedicato il 3,3% del proprio tempo a somministrare farmaci, impegnandosi per il 62,7% del tempo in altre attività. Quando il farmacista è presente il tempo dedicato ai farmaci aumenta in media di 0.9%, quindi in modo non statisticamente significativo.

Gli effetti della interazione tra le due figure professionali possono cambiare leggermente a seconda del contesto: per esempio, nello studio si osserva un aumento significativo del tempo dedicato alla logistica dei farmaci in uno dei 3 Dipartimenti coinvolti. Tuttavia, nel complesso non sono stati evidenziati cambiamenti importanti.

Conclusioni dello studio

Lo studio aggiunge un dato a quanto già evidenziato dagli studi precedenti, ovvero che il lavoro degli infermieri di emergenza non viene alterato dalla presenza di un farmacista ospedaliero nell’équipe. sarebbe interessante poter espandere lo studio e vedere se questi stessi esiti sono validi anche per altre realtà, anche fuori dalla Norvegia. Lo studio presentato è il risultato della collaborazione di diversi enti, guidati dal Hospital Pharmacy of North Norway Trust e dalla Scuola di Medicina dell’Università di Bristol, nel Regno Unito.

Studio: Holis RV, Garcia BH, Lehnbom EC, Fagerli M, Majeed A, Johnsgård T, Zahl-Holmstad B, Svendsen K, Ofstad EH, Risør T, Walter SR, Waaseth M, Skjold F, Elenjord R. How much time do nurses in Norwegian emergency departments spend on different work tasks with and without a clinical pharmacist present-a time and motion study. BMC Emerg Med. 2025 Apr 12;25(1):59. doi: 10.1186/s12873-025-01207-x. PMID: 40221645; PMCID: PMC11993952

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