Connessione e multidisciplinarietà

Emanuela Omodeo Salé, direttrice Farmacia Ospedaliera Istituto Europeo di Oncologia direttrice Farmacia Ospedaliera Centro Cardiologico Monzino Milano

Ho avuto modo di essere invitata a un evento a maggio in una location molto bella da colleghi altrettanto “belli”, intesi ovviamente come professionisti sanitari, in cui partendo dalla cronicità ci si è confrontati su come fosse possibile ridisegnare il SSN partendo dal paziente.
E qui mi si è aperto un mondo, pensando anche a come sia possibile ridisegnare la nostra professione.

Le parole che mi sono venute immediatamente in mente sono state: multidisciplinarietà, inserimento del farmacista ospedaliero nel PDTA, ruolo del farmacista clinico nel MTB, passaggio dal setting ospedaliero al setting domiciliare, connessione tra Farmacia Ospedaliera e Farmacia di Comunità per coordinare l’assistenza alla luce anche dell’attuale scenario di distribuzione diretta e per conto, Farmacia Clinica, Home Delivery e Telefarmacia.

Il farmacista ospedaliero ha recuperato la relazione con i pazienti attraverso i progetti di farmacia clinica e la collaborazione con associazioni pazienti e caregiver.
Può dare un importante contributo nella verifica dell’appropriatezza prescrittiva, nel monitoraggio e nell’aderenza, che dovrebbe diventare un focus sempre più importante nella nostra professione.
Si è passati dalla manipolazione dei farmaci oncologici sui banconi delle postazioni infermieristiche alla robotica e all’impiego di sistemi video-assistiti in aree asettiche.

Ne è stata fatta di strada verso la sicurezza e la precisione!
Lo scambio formativo-informativo: abbiamo moltissimi dati a disposizione che ci arrivano da dati economici, flussi amministrativi, registri AIFA, flussi di farmacovigilanza e dispositivo vigilanza, insomma informazioni preziose per migliorare la pratica clinica e per misurare le performance: una ricchezza ancora poco usata.

La possibilità di conoscere e gestire l’innovatività e i trial clinici che ci permettono ancor più di rafforzare la relazione con i clinici, che non è più opzionale ma diventa una necessità.
Diventare i protagonisti principali nella telefarmacia, che è ancora poco riconosciuta in Italia ma deve diventare una soluzione per coniugare la riduzione della mobilità sanitaria attraverso l’home delivery e il miglioramento della compliance del paziente, rappresentando una risposta attuale ai bisogni dei pazienti stessi.
Tutto questo mondo si coniuga perfettamente con quello che potranno essere le strategie da adottare per ridisegnare il SSN e che ci permetteranno di assicurare i meccanismi che saranno alla base per organizzare il futuro.