Citicolina Day 2023, una molecola contro la degenerazione neurologica

A Genova un weekend di incontri per presentare le ultime ricerche su una molecola importante per la neuroprotezione.

In Italia abbiamo circa un milione di persone in terza età affette da demenza e circa novecentomila colpite da una condizione a rischio conosciuta come Mild Cognitive Impairment (MCI, deficit cognitivo isolato), mentre i casi di ictus registrati sono novantamila l’anno, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.

Arginare e poi recuperare la degenerazione neurologica e cognitiva è oggi una sfida di grande impatto sociosanitario, perché è un problema che riguarda i soggetti in terza età con costi diretti e indiretti.
Una delle molecole più studiate nell’ambito della neuroprotezione è la citicolina, dal meccanismo d’azione multifattoriale e con evidenze sperimentali e cliniche in numerose patologie croniche o traumatiche.

Il 18 e il 19 febbraio si è svolto a Genova il “Citicolina Day 2023”, un weekend di incontri e approfondimenti organizzato da PIAM Farmaceutici e curato dai prof. Francesco Landi e Camillo Marra del Policlinico Gemelli di Roma, con il contributo non condizionante di PIAM Farmaceutici, con l’obbiettivo di aggiornare le conoscenze questo farmaco e discuterne i possibili impieghi.
Un appuntamento scientifico a cui hanno preso parte relatori italiani e internazionali, che hanno presentato i loro studi e le loro ricerche, con lo scopo di fornire al medico importanti informazioni e razionali d’uso per la supplementazione del soggetto fragile con citicolina.

«L’uso della citicolina è indicato nel trattamento di supporto delle sindromi parkinsoniane, ma può essere utilizzata anche in caso di disturbi cerebrovascolari di origine degenerativa, traumatica o aterosclerotica, che possono portare all’insorgenza di alterazioni delle funzioni cognitive», spiega il prof. Francesco Landi, direttore della UO di Riabilitazione Geriatrica del Policlinico Gemelli di Roma.
«Prima ancora dei disturbi cognitivi, però, pensiamo all’importanza che può avere la citicolina di fronte al long covid, la futura emergenza sanitaria, che porta con sé la cosiddetta “brain fog”, ovvero un affaticamento e difficoltà di concentrazione: la citicolina può essere estremamente importante in questo senso per ridurre gli effetti di questa patologia».
La citicolina è un naturale precursore dell’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore che aiuta a regolare le trasmissioni tra i neuroni nel cervello, dedicandosi al processo del pensiero e aumentando le funzioni della memoria visuale, auditiva e spaziale, che la rende molto utile contro la degenerazione neurologica.
Tra i tanti studi presentati, analizzando il meccanismo d’azione multifattoriale della molecola e le evidenze sperimentale e cliniche in numerose patologie, quello del neurochirurgo spagnolo Julio Josè Secades Ruiz, che ha evidenziato l’impiego della citicolina nello stroke ischemico acuto, con le nuove evidenze scientifiche. Poi è stata la volta di un originale studio pilota sugli esseri umani colpiti da ictus ischemico e trattati con citicolina, dello staff di ricerca cui fa parte Mauro Magoni degli Spedali Civili di Brescia e pubblicato sulla rivista Frontiers In Neurology, che dopo aver somministrato citicolina a gruppi di pazienti, ha dimostrato che la molecola, un precursore naturale dell’acetilcolina, permette di riportare alla normalità le vie colinergiche dopo l’ictus, aprendo la strada a un nuovo approccio di medicina personalizzata per potenziare il recupero cinico dopo l’ictus ischemico.
Nell’incontro sono state anche discusse le problematiche connesse alla gestione del paziente anziano con demenza vascolare: dai sintomi clinici ai disordini comportamentali analizzate dalla geriatra polacca Katarzyna Broczek e ancora, gli sviluppi nell’utilizzo della citicolina nel Parkinson con lo Studio Citipark presentato dal neurologo Massimo Marano del Policlinico BioCampus di Roma.
Infine, uno studio condotto da Pietro Gareri, geriatra del centro disturbi cognitivi all’ASP di Catanzaro, che ha analizzato le prospettive future sul ruolo della citicolina nel deterioramento cognitivo e nelle terapie di combinazione.
«La citicolina è una molecola versatile, con molteplici azioni e potenzialità terapeutiche in campo neurologico, oftalmologico, geriatrico e neurodegenerativo. Spesso si tratta di patologie complesse, che interessano processi multi-neurologici e impongono un approccio multi-concorrenziale che abbracci tutti gli aspetti, farmacologico, nutraceutico, di supporto riabilitativo per offrire una terapia personalizzata che copra un intervento complessivo, prendendo in considerazione tanti tipi di dati», afferma il prof. Camillo Marra, neurologo al Policlinico Gemelli di Roma.
«In questo ciclo di appuntamenti è emerso in maniera evidente quanto possa essere importante la citicolina in un processo di cura complessivo, basato sull’interazione di farmaci e di terapie, per le patologie di degenerazione neurologica. L’invito è perciò quello di promuovere studi di validazione, per favorire il posizionamento di questa molecola e renderla ancora più utile in futuro per tanti aspetti dalla cura alla riabilitazione di queste patologie complesse».