AIFA ha segnalato da qualche settimana la carenza del chemioterapico fluorouracile. Per i nuovi pazienti, meglio optare per farmaci orali, quando indicati.

In maggio AIFA ha segnalato la carenza dei farmaci a base del chemioterapico florouracile a causa della concomitanza di problemi produttivi e dell’elevata richiesta da parte dei reparti oncologici italiani. Il problema, come riportato sul sito dell’AIFA, potrebbe durare qualche mese, richiedendo di mettere in atto strategie adeguate. Secondo i titolari delle Autorizzazione alle Immissioni in Commercio, infatti, una parte delle confezioni ancora disponibili è vincolata da gare già aggiudicate e, pertanto, non se ne può fare conto.

AIFA tiene inoltre a precisare che “Regioni e Province Autonome, insieme con le relative strutture sanitarie, sono tenute a verificare la sussistenza di eventuali gare in essere e le scorte del medicinale e ad accertare presso l’aggiudicatario di gara la capacità di fornitura effettiva del medicinale nei prossimi mesi”.

AIFA è disponibile a rilasciare alle strutture sanitarie che ne facciano richiesta l’autorizzazione all’importazione per analogo autorizzato all’estero: il modulo è disponibile al seguente link, https://www.aifa.gov.it/modulistica-carenze.

Il fluorouracile

I farmaci chemioterapici a base di fluorouracile sono utilizzati in particolare per il trattamento palliativo di pazienti con carcinoma alla mammella, al colon, al retto, allo stomaco e al pancreas che non rispondano ad altre terapie e non siano trattabili chirurgicamente. L’azione esercitata è di tipo citotossico. Metodo di somministrazione, via endovena.

Questo chemioterapico si associa a una serie di potenziali effetti collaterali, tra i quali la difficoltà di contrastare le infezioni, la riduzione del numero di piastrine nel sangue, l’aumento della sensibilità della pelle al sole, problemi di vista, pelle secca, perdita di capelli, affaticamento, debolezza, mal di testa, rush cutanei, perdita dell’appetito e altro ancora. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica offre alcuni consigli per affrontare il momento.

«Il fluorouracile è un farmaco che rientra in numerosi schemi di trattamento per neoplasie dell’apparato gastroenterico, della mammella e del distretto testa-collo. La sua carenza, sia pur transitoria, rappresenta un reale problema per la pratica clinica oncologica anche a causa della impossibilità di sostituirlo con altri farmaci per uso parenterale. Per contribuire al superamento della carenza, AIOM invita i clinici a considerare schemi terapeutici alternativi con farmaci orali, come la capecitabina, per i pazienti che inizieranno un nuovo trattamento nelle prossime settimane, se previsti nelle linee guida disponibili e clinicamente indicati».

L’AIFA continuerà a tenere sotto controllo la situazione, fornendo aggiornamenti quando necessario.