Si parla di nutraceutica, controllo del microbioma e farmaci biologici di ultima generazione.
La maggior parte delle patologie allergiche ha una base genetica, ma come ben sappiamo l’ambiente ha un ruolo determinante perché questa predisposizione si concretizzi in una vera malattia. I fattori incidenti sono molti; tra questi, l’aumento dell’inquinamento dell’aria e lo smog, la scarsa areazione degli ambienti indoor, la qualità dei cibi, la presenza di disbiosi a livello delle mucose e anche l’aumento della temperatura globale.
Se si guardano i numeri, «osserviamo sempre più casi di dermatite atopica, anche nei bambini molto piccoli: ormai è presente nel 20% di quelli con meno di sei anni», spiega il prof. Michele Miraglia del Giudice, presidente di Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatri (SIAIP).
L’altro grande problema è rappresentato dall’asma, della quale soffre circa il 15% degli adolescenti, nella metà dei quali non è sotto controllo. Negli ultimi anni si sono affacciate al mercato nuove strategie terapeutiche che sembrano portare grande beneficio a questi pazienti pediatrici. Si parla di tre opzioni capaci di bloccare il crescere dell’allergia: prodotti nutraceutici, controllo del microbioma delle vie respiratorie e dell’intestino, farmaci biologici.
Il ruolo del microbiota
Negli ultimi anni la ricerca medica sta scoprendo l’importanza di preservare la salute del microbioma, non solo intestinale ma anche dell’endotelio polmonare, per ridurre il rischio di sviluppare malattie. Tante le patologie per le quali si è scoperto un ruolo importante del microbiota. Tra queste, come accennato, anche le allergie.
Ricostituire un microbiota sano nel paziente può portare a un miglioramento della sintomatologia allergica, come spiegato da Maria Angela Tosca, vicepresidente SIAIP: «manipolare e riequilibrare il microbiota, nei vari distretti può indurre una situazione di eubiosi, cioè una ripopolazione di microbi buoni e quindi potenzialmente migliorare il funzionamento del sistema immune e i sintomi dell’allergia. E non solo: non è escluso che così si possa anche modificare la cosiddetta marcia allergica.
Alcuni recenti studi indicano che si può effettivamente intervenire per riequilibrare il microbiota somministrando microorganismi utili, sia come strategia preventiva sia come terapia add on, cioè integrata alle terapie con i farmaci convenzionali, a seconda dei quadri clinici presentati».
C’è chi pensa che il futuro della cura delle allergie stia proprio qui. «Per ora si tratta di ricerche, di lavori scientifici sperimentali, ma tutto lascia credere che questo sia uno dei più promettenti campi nella ricerca clinica in allergologia. La modulazione del microbioma, non il semplice riequilibrio eubiotico, potrebbe rappresentare una vera innovazione nella prevenzione e addirittura nel trattamento delle malattie allergiche. Per gli allergologi, soprattutto in ambito pediatrico, manipolare il sistema immune rappresenta la vera sfida del futuro».
Altre soluzioni possibili
Mentre aspettiamo che le ricerche portino a trattamenti efficaci e basati sull’evidenza, esistono altre strade che possono rallentare o fermare la marcia allergica. Tra queste, l’immunoterapia, al momento la sola terapia causale per i pazienti con le giuste indicazioni, e i farmaci biologici che riescono a garantire un buon controllo di asma grave, dermatite atopica grave, orticaria cronica, allergia alimentare e, anche, esofagite eosinofila.
Infine, nei casi meno gravi si possono ottenere buoni risultati anche con prodotti nutraceutici, spesso combinazione di sostanze naturali come quercitina, liquirizia, ribes nero e perilla.