Carenza e indisponibilità di farmaci sono due fenomeni differenti: il primo è connesso a problematiche nella produzione, mentre il secondo a distorsioni del mercato, in particolar modo al parallel trade, fenomeno che vede alcuni soggetti economici acquistare farmaci da Paesi dove costano poco per poi rivenderli in altri dove costano di più, ricavandone un profitto economico. Esistono, però, situazioni in cui una iniziale indisponibilità diventa poi carenza: si tratta di casi che devono essere individuati e capiti per tempo, così da potersi preparare adeguatamente, sia a livello territoriale sia a quello ospedaliero.

In Italia, per esempio, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) pubblica e aggiorna bisettimanalmente l’elenco dei farmaci carenti, costituito da centinaia di voci, autorizzando nel contempo l’importazione di farmaci analoghi dall’estero, tramite un modulo specifico. Purtroppo, questo elenco non è sempre aggiornato, perché i titolati all’immissione in commercio di un farmaco non hanno l’obbligo di comunicarne eventuali indisponibilità di una o l’altra molecola.

Per monitorare al meglio la situazione della disponibilità di farmaci, nel 2019 la stessa AIFA, in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici (SIFO), ha realizzato il database DrugHost.

Finalità del portale

Le finalità del portale DrugHost sono semplici: mappare il fenomeno dell’indisponibilità di un farmaco e quantificarlo; favorire la comunicazione diretta del farmacista ospedaliero con le aziende produttrici del farmaco per velocizzarne il ripristino; condividere i dati con AIFA così da ottimizzare la vigilanza sul territorio nazionale dei canali distributivi del farmaco, per evitare storture; favorire la convalida e valutazione degli stessi fornitori durante le procedure di gara.

Dal 2019 a oggi, però, il portale è riuscito anche ad agire come previsore di future carenze: nel 2022, per esempio, più di 100 farmaci segnalati come indisponibili sul portale sono stati poi dichiarati carenti da AIFA. Un risultato che è stato comunicato dalla stessa SIFO. Riportiamo alcuni dei risultati ottenuti.

DrugHost si conferma strumento predittivo

Il post pandemia da SarS-CoV-2 ha visto il mercato dei farmaci in grande difficoltà, ma non tutte le criticità sono rientrate. Per questo il monitoraggio deve restare costante. Dei farmaci che il database ha indicato come indisponibili nel corso del 2023, 67 sono stati segnalati più volte e poi sono diventati carenti. Ciò evidenzia la capacità del sistema di individuare i farmaci più a rischio di diventare carenti, appunto.

Il caso più evidente riguarda un prodotto per diabetici messo sotto i riflettori anche dai Media, prodotto che DrugHost ha indicato come carente la prima volta già il 6 gennaio 2023. Altro esempio riportato da SIFO riguarda un farmaco anti-rigetto, segnalato come indisponibile dalla piattaforma già un anno prima che venisse dato come carente.

I primi dati del 2024 supportano quanto già visto per gli anni precedenti: il trend di passaggio da “indisponibile” a “carente” sembra, infatti, aver aumentato velocità e solo lo scorso gennaio, 14 farmaci presenti su DrugHost sono stati dichiarati carenti da AIFA.

Il valore predittivo della piattaforma potrebbe essere utilizzato per giocare di anticipo e facilitare l’organizzazione delle aziende sanitarie e di quelle ospedaliere: per alcune formulazioni trovare sostituzioni può richiedere più tempo che per altre e le indicazioni del portale possono dare un vantaggio importante.