Una terapia specifica e rimborsata. Selumetinib, il primo farmaco approvato per il trattamento dei neurofibromi plessiformi (PN), sintomatici e non operabili, in pazienti pediatrici affetti da neurofibromatosi di tipo 1 (NF1) di età pari o superiore a tre anni, è rimborsato anche in Italia.

Malattia relativamente rara, genetica, ereditata in modo autosomico dominante, trasmissibile nel 50% dei casi da un genitore che ne è portatore, la patologia è causata da una mutazione spontanea o ereditaria del gene NF1. Ovvero da una alterazione della neurofibromina, proteina con funzione oncosoppressiva che predispone allo sviluppo di tumori. Questi sono, infatti, una delle possibili conseguenze della malattia.

La rimborsabilità della molecola, autorizzata da AIFA segue ai risultati dello studio clinico SPRINT e al via libera condizionato nell’Unione Europea (UE) del giugno 2021.

La molecola

Selumetinib è la prima terapia approvata da AIFA per il trattamento delle PN sintomatiche e non operabili nei pazienti pediatrici con NF1 in età pediatrica dopo i tre anni. Utilizzato per via orale è un inibitore di MEK, una pathway enzimatico-proteica che interviene nella proliferazione delle cellule tumorali, nel caso specifico, nello sviluppo di tumori benigni e neurofibromi. La molecola blocca l’(iper)attività di specifici enzimi (MEK1 e MEK2), per inibire la proliferazione delle cellule, e dunque la dimensione dei (neuro)fibromi.

Selumetinib si pone come valida ed efficace alternativa alla terapia chirurgica, oggi unico trattamento per il miglioramento della ripresa funzionale, la riduzione del dolore e il miglioramento degli aspetti dismorfici. Tuttavia, la resezione chirurgica, quasi mai completa, si associa a un rischio di ricrescita oncologica importante. Positive nei bambini in terapia con Selumetinib le ricadute sulla qualità della vita.

Lo studio

SPRINT Stratum 1, studio di Fase II è stato progettato per valutare il tasso di risposta obiettiva e l’impatto sugli esiti funzionali in pazienti pediatrici con PN inoperabili correlati alla NF1, trattati in monoterapia con selumetinib.

Lo studio, pubblicato su The New England Journal of Medicine e sponsorizzato dal Programma di Valutazione della Terapia del Cancro (CTEP) del National Cancer Institute (NCI), ha evidenziato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 66% (33 su 50 pazienti, risposta parziale confermata) in pazienti pediatrici con NF1 PN sottoposti all’assunzione della molecola due volte al giorno. Sono stati, inoltre, osservati nei piccoli pazienti in terapia, miglioramenti in termini di forza muscolare e di mobilità articolare e, più in generale, sui sintomi correlati al tumore.

Aspetti cui si associa anche la riduzione del tempo di ospedalizzazione, parametro importante nella valutazione di efficacia della molecola. Inoltre, gli effetti positivi di selumetinib sono confermati anche da 7 anni di esperienza di real life, in cui la molecola è stata impiegata con uso compassionevole

Il “grande cameleonte”

Macchie caffè-latte, altamente specifiche per malattia, lesioni ossee come pseudoartrosi della tibia, displasia dello sfenoide, scoliosi, curvatura delle ossa lunghe, lentiggini ascellari e/o inguinali, noduli iridei di Lisch, neurofibromi cutanei e sottocutanei o neurofibromi plessiformi: sono alcune delle sintomatologie che associano alla malattia con complicanze che si possono estendere a diversi organi. Quali la sfera endocrina, manifestandosi con pubertà precoce e lo sviluppo di tumori sistemici tra cui leucemie, sindromi mielodisplasiche e manifestazioni gastroenteriche da GIST.

Altra sede potenzialmente colpita è il sistema nervoso centrale (SNC) interessato da problemi cognitivi, difficoltà di apprendimento, tumori del sistema nervoso centrale con gliomi cerebellari e cerebrali, ependimomi e medulloblastomi, epilessia, idrocefalo, Chiari 1, cefalea e neuropatia da neurofibromi. Mentre in relazione all’apparato scheletrico sono possibili scoliosi idiopatica o distrofica, pectus excavatum o carenatum, macrocefalia e bassa statura.

In ultimo, il coinvolgimento dell’apparato cardiovascolare può implicare stenosi valvolare polmonare, ipertensione arteriosa essenziale o secondaria, stenosi dell’arteria renale o feocromocitoma, oltre a problemi cerebro-vascolari come stenosi dell’arteria carotide interna, aneurismi cerebrali e malattia di Moya-Moya, angiomi e xantogranulomi.

Le opportunità

La neurofibromatosi ha un impatto drammatico sulla vita di chi ne è affetto e i neurofibromi plessiformi, spesso a evoluzione rapida, possono incidere significativamente anche sui più semplici gesti quotidiani, con seri ostacoli alla socialità. Selumetinib offre un’importante opzione di trattamento al clinico e apre nuove speranze per i pazienti, soprattutto ai più giovani, e alle loro famiglie.