«L’anemia falciforme e la beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni sono patologie ereditarie del globulo rosso dal significativo impatto sull’aspettativa e sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, con importanti ricadute anche sui sistemi sanitari», ha dichiarato Franco Locatelli, professore di Pediatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
In Italia la beta-talassemia interessa circa 7.000 persone, il 73% delle quali è affetto dalla versione “major”, che li rende dipendenti da trasfusioni, con media di 2-3 sacche al mese. Si tratta di pazienti complessi, perché spesso con comorbidità associate alla patologia e alla terapia. Le Regioni con la più alta incidenza di questa malattia ematologica sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.
L’anemia falciforme, invece, colpisce tra le 2500 e le 4000 persone, numeri che però potrebbero essere sottostimati, perché nelle forme più lievi può restare non diagnosticata. Quando classificata come “severa”, la patologia determina ricorrenti eventi vaso-occlusivi. Nel complesso, si stima che siano circa 8 mila i pazienti italiani affetti dalle forme più gravi delle due patologie. Per loro è ora disponibile una nuova opzione terapeutica: la Commissione Europea ha infatti approvato la prima terapia di editing genico basata su CRISPR/Cas9, chiamata CASGEVY™.
CASGEVY disponibile per anemia falciforme e beta-talassemia
Prodotta da Vertex Pharmaceuticals Incorporated la nuova terapia genica ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata con indicazione al trattamento in pazienti di età pari o superiore ai 12 anni con beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni (TDT) oppure da anemia falciforme severa (SCD) caratterizzata da crisi vaso-occlusive (VOC) ricorrenti, per i quali è appropriato il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSC) e non è disponibile un donatore consanguineo con antigene leucocitario umano (HLA) compatibile.
Spiega Reshma Kewalramani, Chief Executive Officer e Presidente di Vertex: «grazie a questa approvazione, CASGEVY™ è ora disponibile per l’anemia falciforme e la beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni in diverse aree geografiche, rendendo decine di migliaia di pazienti eleggibili per questa terapia in grado di offrire un’alternativa terapeutica efficace per cambiare il corso naturale delle due patologie. Ora il nostro obiettivo è tradurre queste approvazioni in benefici tangibili per i pazienti, garantendo l’accesso e la rimborsabilità in tutto il mondo». L’approvazione da parte della Commissione Europea si basa sui risultati di 2 studi pilota di fase III: CLIMB 111 e CLIMB 121. Entrambi gli studi hanno visto la partecipazione del professor Locatelli.
CLIMB 111 e CLIMB 121
Nel giugno del 2023 Vertex Pharmaceuticals Incorporated ha annunciato che i due studi di fase III pilota per valutare efficacia e sicurezza della terapia CASGEVY™ hanno dato esiti positivi: in tutto sono stati 83 i pazienti ad aver ricevuto il trattamento, 48 con beta-talassemia trasfusione dipendente e 35 con anemia falciforme severa. Nel primo caso, l’88,8% dei pazienti ha raggiunto l’endpoint primario di essere libero da trasfusioni per almeno 12 mesi e quello secondario di restare liberi da trasfusioni per 6 mesi con livelli di emoglobina di almeno 9 g/dL. In media i pazienti sono rimasti liberi da trasfusione per 20,5 mesi; il periodo più lungo è stato invece di 40,7 mesi.
Nel caso dell’anemia falciforme, invece, il 94,1% dei pazienti è stato libero da eventi vaso-occlusivi per almeno 12 mesi, con una media di 18,7 mesi e un picco di 36,5 mesi. Il profilo di sicurezza è buono. Al momento Vertex sta lavorando con le autorità regolatorie nazionali perché la terapia sia rapidamente disponibile per i pazienti interessati. Parallelamente si sta cercando di istituire una rete di ospedali esperti in trapianto di cellule staminali che diventino centri di riferimento per la terapia genica.
Link agli studi: https://clinicaltrials.gov/study/NCT03655678 (CLIMB 111) e https://clinicaltrials.gov/study/NCT03745287 (CLIMB 121)