Spettrometria di massa, più performante grazie a una selezione high-tech

Innovativa, altamente performante, espansione delle possibili applicazioni, accelerazione dei processi diagnostici. Sono alcune delle potenzialità offerta dalla nuova spettrometria di massa, dotata di una moderna soluzione tecnologica, sviluppata collaborazione tra Roche Diagnostics, divisione del Gruppo Roche, e Hitachi High-Tech, presentata presso la sede dell’azienda a Monza.


Le performance

Automazione completa del processo, dalla preparazione del campione all’interpretazione dei risultati (disponibili in meno di 40 minuti), con modalità di accesso random al sistema, che ne semplifica il flusso operativo; integrazione con le analisi di chimica clinica, immunochimica e gestione pre-analitica del campione; alta produttività (fino a 100 test/ora) e la disponibilità della soluzione h24, 7 giorni su 7, per soddisfare le esigenze del laboratorio centrale e garantire tempi di refertazione rapidi e prevedibili; standardizzazione, quindi uniformità dei risultati, grazie ad un processo analitico completamente certificato secondo il regolamento europeo IVDR e la tracciabilità agli standard di riferimento.

Sono alcune delle potenzialità della nuova spettrometria di massa pensata e sviluppata per automatizzare, integrare e garantire migliori outcome e rendere più accessibile questa tecnologia gold standard al laboratorio di routine, semplificandone l’uso, al pari degli attuali test di chimica clinica o immunometria. Il sistema Roche è, inoltre, integrabile con il resto del laboratorio centrale per un flusso analitico più efficiente e rapido.

«Oggi la spettrometria di massa è considerata un metodo molto complesso e sofisticato – spiega Marco Cantù, caposervizio di Chimica Clinica, responsabile del Laboratorio di Biochimica e Farmacologia e coordinatore della Biobanca dell’Ente Ospedaliero Cantonale di Bellinzona – la cui diffusione è limitata a unità altamente specializzate presenti solo in alcuni centri a causa dell’elevata complessità operativa dei flussi di lavoro, della gestione e refertazione dei risultati, che richiede personale di laboratorio altamente specializzato per la corretta esecuzione.

Anche i tempi di preparazione ed elaborazione sono lunghi, non adatti alla gestione di campioni urgenti che può verificarsi nella normale attività di routine di un laboratorio clinico, così come la bassa standardizzazione dei risultati sia all’interno del singolo laboratorio sia tra laboratori diversi.

Tutti questi fattori rappresentano un reale ostacolo alla sua applicazione e diffusione, pertanto un’innovazione che consenta di superarli può realmente contribuire a una gestione più sostenibile ed efficace di determinate categorie di pazienti».

Le applicazioni

La spettrometria di massa è una tecnologia analitica che rileva le molecole in un campione in base al loro rapporto massa-carica, consentendo di analizzare piccole molecole, come per esempio composti organici, proteine e peptidi a concentrazioni molto basse con elevata specificità, sensibilità e accuratezza, restituendo un risultato unico quanto un’impronta digitale biologica.

Pertanto, in funzione di queste qualità e potenzialità diagnostiche la spettrometria di massa viene impiegata di routine nel monitoraggio delle terapie con antibiotici per supportarne l’uso efficace e responsabile, quindi contribuire al contrasto del fenomeno dell’antibioticoresistenza, nel monitoraggio dei farmaci, quindi regolando il piano terapeutico, migliorandone l’appropriatezza terapeutica, a vantaggio del paziente, in particolare dei fragili, cronici o oncologici.

«Nei pazienti critici in terapia intensiva e in altre specifiche categorie, come ad esempio nei gravi ustionati – chiarisce Marco Merli, dirigente di primo livello specializzato in Malattie Infettive e Tropicali, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda – è difficile raggiungere adeguati livelli di antibiotici. I risultati chiari e precisi del monitoraggio terapeutico dei farmaci tramite la spettrometria di massa informano, in tempi rapidi, se viene raggiunta la concentrazione adeguata o viceversa se sono necessari aggiustamenti.

La rapida disponibilità dei livelli plasmatici di antibatterico permette di garantire più rapidamente concentrazioni efficaci, migliorando l’effetto del farmaco e quindi aumentando le probabilità di successo delle cure, limitando possibili eventi avversi».

La spettrometria di massa può inoltre consentire il monitoraggio degli immunosoppressori per prevenire il rigetto post trapianto e, anche in questo caso, minimizzare gli eventi avversi.

«Grazie a questa tecnologia le applicazioni della spettrometria di massa potranno essere ulteriormente ampliate – precisa il dott. Cantù – estendendole, per esempio, a analisi delle sostanze di abuso, alla misurazione degli ormoni steroidei in endocrinologia e all’analisi di piccole molecole come vitamine, peptidi e marcatori proteici».

Il futuro

Questa nuova spettrometria di massa ha il potenziale per rivoluzionare il modo di utilizzo di questa tecnologia con sensibili benefici terapeutici per i pazienti; per i professionisti di medicina di laboratorio, infatti, l’automazione e la semplificazione dell’intero flusso di lavoro riducono il tempo dedicato alle fasi, spesso manuali, finora necessarie, abbattendo anche il rischio di errore umano, e consentendo al personale di laboratorio di concentrarsi su attività di validazione scientifica e ricerca.

Infine, per il sistema sanitario in generale. Il sistema automatizzato migliora la standardizzazione delle analisi in spettrometria di massa per il laboratorio di routine, garantendo al contempo elevata produttività, completa tracciabilità del processo analitico e tempi di refertazione tempestivi per una corretta gestione dei pazienti. Un valore aggiunto soprattutto per coloro in terapia con farmaci salvavita o a vita.

«Le nuove conoscenze scientifiche che stiamo acquisendo – commenta Cristina Barreca, direttore Marketing di Roche Diagnostics Spa – consentono alla medicina di laboratorio di progredire dando un contributo fondamentale alla ridefinizione del modo in cui le malattie vengono prevenute, diagnosticate, trattate e monitorate, e alla costruzione di un sistema sanitario più sostenibile».

La prima spettrometria di massa dotata di questa tecnologia verrà installata presso il Laboratorio di Analisi di Biochimica Clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, con cui è stata siglata un accordo, in attesa che nuove partnership possano consentirne la diffusione sull’intero territorio.

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