Angioedema ereditario, risultati positivi per garadacimab

L’angioedema ereditario è una patologia genetica rara, che provoca edemi dolorosi, debilitanti, imprevedibili, che colpiscono soprattutto addome, laringe, viso, estremità corporee. Nei casi più gravi può rivelarsi letale. Ad avviare la cascata di eventi che causano il gonfiore è il fattore XIIa, una proteina plasmatica.

Per offrire un’opzione terapeutica in più ai pazienti che soffrono della malattia, i ricercatori di Csl, multinazionale australiana specializzata in biotecnologie, hanno sviluppato garadacimab, un nuovo anticorpo monoclonale inibitore del fattore XIIa.

Meno attacchi mensili

Di recente il farmaco è stato testato nello studio di fase 3 Vanguard, multicentrico, a gruppi paralleli, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, durato sei mesi e condotto su 64 pazienti divisi in due gruppi: 39 hanno ricevuto il medicinale come profilassi, una volta al mese, sotto forma di iniezioni sottocutanee, 25 il placebo.

Il tasso mensile medio di attacchi è stato di 0,27 per gli assistiti trattati con la molecola e di 2,01 per quelli trattati con placebo, con una riduzione che si attesta, quindi, all’86,5%. Il tasso mensile mediano di attacchi è stato, invece, pari a zero per i pazienti trattati con il farmaco e di 1,35 per quelli trattati con placebo, con una riduzione del 100%.

La protezione ottenuta con garadacimab è stata evidente fin dalla prima dose, con quasi tre quarti degli assistiti liberi da attacchi entro i primi tre mesi e con un’efficacia mantenuta per i successivi tre. Inoltre, i partecipanti che hanno ricevuto il principio attivo hanno sperimentato, rispetto ai destinatari del placebo, una riduzione degli attacchi moderati o gravi e di quelli che richiedono farmaci d’emergenza.

Il medicinale ha dimostrato miglioramenti anche nei patient-reported outcomes: l’81,6% dei soggetti trattati ha riportato, nel corso dello studio, una risposta «buona» o «migliore» nel questionario Subject’s global assessment of response to therapy (Sgart) rispetto al 33,3% dei pazienti che avevano assunto il placebo. Infine, la sperimentazione ha evidenziato che il farmaco ha un profilo di sicurezza favorevole. Gli effetti collaterali più comuni sono stati infezioni delle vie respiratorie superiori, rinofaringite, cefalea, mentre non si sono verificate emorragia, né trombosi.

I risultati della sperimentazione sono stati presentati al congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, che si è tenuto a San Antonio, in Texas, nel febbraio 2023, e pubblicati su The Lancet.

Un farmaco orfano

«Nonostante la disponibilità di trattamenti di profilassi efficaci per l’angioedema, i pazienti hanno ancora attacchi acuti, con un elevato carico di malattia. Sono, quindi, necessarie nuove terapie, che offrano maggiore praticità e controllo», ha affermato Marianna Alacqua, direttore medico di Csl Italia. «Sulla base dei dati, riteniamo che garadacimab abbia il potenziale per diventare una terapia first-in-class».

La designazione di farmaco orfano è stata concessa dagli enti regolatori sia statunitense, sia europeo e il produttore prevede ora di sottoporre i dati alle agenzie a livello globale con l’obiettivo di ottenere l’approvazione del medicinale entro la fine dell’anno.
Sono attualmente in corso ulteriori studi per valutare l’efficacia della molecola nella fibrosi polmonare idiopatica.