La nuova formulazione orodispersibile ha ricevuto la rimborsabilità, il che ne agevola l’impiego in ambito clinico.
In Italia circa seimila persone sono affette da sclerosi laterale amiotrofica e oltre quattromila presentano disfagia, condizione che in molti casi riduce la capacità di assumere le terapie in modo adeguato. Infatti, la difficoltà nella deglutizione, porta a polverizzare le medicine, perdendo fino al 45% di principio attivo.
Il prof. Adriano Chiò dell’Università degli Studi di Torino e direttore della S.C. Neurologia 1 dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, fa notare che: «la disfagia condiziona la vita delle persone con SLA: alle ripercussioni psicologiche e sociali per non poter più mangiare come un tempo si aggiungono quelle sull’aderenza al trattamento. I dati di un’indagine condotta sui pazienti europei rivelano che in circa 7 casi su 10 la difficoltà di deglutire ha portato a rinunciare o a ritardare l’assunzione della terapia quotidiana».
Per questi pazienti è ora disponibile la nuova formulazione orodispersibile di riluzolo realizzata da Zambon Pharma: una sottile pellicola da sciogliere sopra la lingua senza acqua e senza necessità di sforzo muscolare. La nuova formulazione «favorirà l’assunzione della terapia, evitando di frantumare le compresse e rischiando quindi una perdita di principio attivo, con effetti positivi sia sull’aderenza al trattamento sia sull’autonomia dei pazienti», aggiunge il prof. Chiò. L’autorizzazione per l’immissione in commercio è del 28 aprile 2023, ma più recente è la rimborsabilità, fondamentale per garantire la formulazione a tutti i pazienti.
I vantaggi della nuova formulazione
Al momento il riluzolo è l’unico trattamento disponibile in Italia per rallentare la progressione della SLA. Vincenzo Silani, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano a Milano, sottolinea che «la disponibilità di una formulazione orodispersibile di riluzolo offre al paziente, soprattutto dalle prime fasi della malattia, maggiore autonomia nell’assunzione dell’unico farmaco a oggi approvato per la terapia dalle autorità».
Il riluzolo agisce sul rilascio di glutammato a livello di sistema nervoso centrale, riducendolo, risultando così efficace nel rallentare la progressione di malattia e, soprattutto, ritardare la disfunzione a carico dell’apparato respiratorio, che richiede l’intubazione. Queste sono le indicazioni fornite dallo studio approvatorio, in cui i pazienti che hanno assunto il farmaco hanno fatto registrare una sopravvivenza maggiore rispetto a quelli del braccio placebo.