Favorire il dialogo e il confronto su ricerca e innovazione nel campo della salute, lo studio dei modelli di assistenza sanitaria, lo sviluppo e l’uso delle nuove tecnologie applicate alla salute. E ancora, contribuire allo scambio di idee e proposte fra Belgio e Italia nell’ambito della ricerca scientifica farmacologica, anche grazie alla collaborazione con il settore industriale.
Sono gli obiettivi principali del protocollo d’intesa firmato dall’Ambasciata del Belgio in Italia e Galapagos, azienda biotech belga impegnata nello sviluppo di farmaci innovativi, presentato durante l’evento “BioTech Bridge. Tracing new routes for human health” che si è tenuto presso la residenza dell’ambasciatore del Belgio a Roma.
L’accordo, di durata triennale, è la cornice in cui si inscrive il progetto Bioneers, una serie di iniziative tese a favorire lo sviluppo di una cultura della cooperazione sui temi della salute, della cura e del benessere delle persone.
Cooperazione peraltro già sancita nell’ambito dell’IPCEI Salute (Important Projects of Common European Interest), accordo che impegna alla condivisione di conoscenze volto allo sviluppo di prodotti e processi biomedici innovativi, che entrambi i Paesi hanno già sottoscritto negli scorsi mesi.
«Promuovere relazioni economiche e sociali con l’Italia è uno dei compiti istituzionali dell’Ambasciata e siamo felici di poter contribuire alla valorizzazione delle competenze e delle eccellenze italiane nel settore salute presenti sul territorio attraverso questo accordo», dichiara Pierre-Emmanuel De Bauw, ambasciatore del Belgio in Italia, «il Belgio ha investito molto in innovazione e ricerca negli ultimi anni e sono convinto che dalla collaborazione fra i nostri due Paesi si possano generare occasioni di sviluppo economico e culturale».
Le biotecnologie in ambito medico e farmaceutico sono una delle chiavi per lo sviluppo economico dell’Europa. Come evidenzia il rapporto “Politiche e investimenti nel settore biotech. Due modelli a confronto: Italia e Belgio”, realizzato da I-Com nell’ambito del progetto Bioneers, negli ultimi anni Belgio e Italia hanno fatto registrare una crescente specializzazione del settore delle red biotech e oggi si trovano di fronte alla necessità di sostenere e consolidare la loro posizione competitiva.
Belgio e Italia sono due modelli complementari di sviluppo di imprese biopharma, e insieme vantano oltre 500 imprese dedicate e 10.000 addetti alla Ricerca e Sviluppo in un settore in crescita: i prodotti biotecnologici acquisiranno la quota di maggioranza nei primi 100 farmaci per vendite entro il 2026. Il Belgio può contare su un sistema di incentivi alle imprese da parte del Governo federale che hanno garantito, insieme agli investimenti privati, uno sviluppo importante dal 2009 a oggi.
L’Italia sta cercando di dare vita a un modello di filiera biomedica d’avanguardia, sfruttando strutture già esistenti e facendo leva anche sui fondi garantiti dal PNRR. Cruciale appare il paradigma della Open Innovation, la collaborazione cioè che permette di passare dalla ricerca allo sviluppo, attraverso attività di trasferimento tecnologico che mettano in contatto pubblico e privato.
«Siamo orgogliosi di aver dato vita a questo protocollo d’intesa con l’Ambasciata del Belgio per la promozione del dialogo fra i due Paesi e la valorizzazione della ricerca scientifica. Galapagos nasce dalla ricerca e mette al centro delle sue attività la scoperta e lo sviluppo di molecole innovative che possano fare la differenza per i pazienti», spiega Alberto Avaltroni, CEO di Galapagos in Italia, «siamo però consapevoli che è necessario migliorare anche l’assistenza e l’accesso dei pazienti alle innovazioni terapeutiche e a questo scopo collaboriamo con istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti».
A riconoscimento dell’eccellenza italiana nella ricerca scientifica, la giuria del progetto Bioneers ha assegnato tre Menzioni d’onore a Maria Rescigno, Professore ordinario di Patologia Generale e proettore vicario con delega alla ricerca all’Humanitas University, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, e Giuseppe Ippolito, direttore generale Ricerca e Innovazione in Sanità del Ministero della Salute.
Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico sono i tre pilastri su cui poggia il progetto Bioneers. La digitalizzazione dell’assistenza sanitaria rappresenta un’occasione importante per garantire un miglior e più equo accesso alle prestazioni sanitarie.
Per questo è stato deciso di chiedere ad Agenas, cui è stato attribuito per legge il ruolo di Agenzia nazionale per la Sanità Digitale (ASD), di premiare 6 progetti di digital health sviluppati e portati avanti sul territorio.
«Il digitale è uno strumento prezioso per portare il SSN sempre più vicino ai pazienti, per attuare sempre meglio l’assistenza sul territorio e decongestionare gli ospedali, per monitorare i pazienti cronici e prenderli in carico in maniera più efficace», spiega Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, «i progetti premiati rappresentano delle eccellenze in questo senso e dimostrano con quanto impegno che le strutture sanitarie pubbliche stanno ridisegnando i modelli di presa in carico del paziente».