Obesità: profilassi con acido acetilsalicilico dopo protesizzazione di ginocchio è sufficiente?

(Immagine: Canva)

L’obesità è uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di artrosi di ginocchio, dal momento che determina un eccessivo aumento della pressione sull’articolazione. Ne consegue che molti pazienti obesi arrivano a necessitare di artroplastica totale di ginocchio, spesso in età più giovane rispetto alla media. C’è, però, una serie di criticità da considerare.

Primo, effettuare un intervento protesico su un soggetto obeso è più complesso che farlo su un soggetto normolineo. Secondo, il paziente obeso è a maggior rischio di sviluppare complicanze nel postoperatorio, come per esempio l’embolia venosa profonda; ciò è vero soprattutto se il soggetto ha un BMI superiore a 40, valore che indica una obesità patologica.

Tra i farmaci anticoagulanti che si possono utilizzare c’è l’acido acetilsalicilico, non tutti però concordano sulla sua validità nei pazienti obesi: vi è chi suggerisce anticoagulanti più potenti in questi pazienti.

Un gruppo di ricerca della Scuola di Medicina Perelman dell’Università della Pennsylvania ha condotto uno studio ad hoc con l’obiettivo di capire se l’acido acetilsalicilico sia o meno indicato in questi pazienti.

L’aspirina funziona anche negli obesi patologici

Gli autori hanno allestito uno studio retrospettivo, partendo da un database amministrativo nazionale, selezionando più di 20 mila pazienti sottoposti a protesizzazione di ginocchio e con prescrizione di acido acetilsalicilico nel postoperatorio.
Come prima cosa, il team di lavoro ha diviso i pazienti in 3 gruppi, sulla base del BMI: inferiore a 30 (4277 pazienti), compreso tra 30 e 39,9 (10633) e superiore a 40 (5157).

Successivamente, usando lo stesso database, gli autori hanno verificato quanti pazienti avessero sviluppato trombosi venosa profonda ed embolia polmonare a 90 e 180 giorni dopo l’intervento, facendo un confronto tra i 3 gruppi: i risultati non mostrano alcuna differenza statisticamente significativa dell’incidenza delle due patologie tra i soggetti con BMI inferiore a 30 e compreso tra 30 e 39,9.
Al contrario, i pazienti con BMI superiore a 40 hanno avuto maggiore incidenza di embolia polmonare.

Outcome secondari

Gli autori hanno voluto vedere anche se ci fossero differenze tra i 3 gruppi riguardo ad altri tipi di complicanza postoperatoria dopo la protesizzazione di ginocchio, prendendo in considerazione la deiscenza della ferita, la presenza di ematoma, l’infezione periprotesica e il trattamento successivo con pulizia dell’impianto e terapia antibiotica, tenendo la protesi in sede.
Anche in questo caso, si vede una differenza nel gruppo di pazienti con BMI superiore a 40, che hanno maggiore incidenza di procedura DAIR di pulizia della protesi in seguito a infezione periprotesica.

Tutte le altre complicanze, invece, presentano un’incidenza uguale nelle tre coorti individuate. Lo studio suggerisce, quindi, che l’acido acetilsalicilico usato come unica terapia profilattica nel postoperatorio sia insufficiente a proteggere i pazienti con una obesità patologica da eventi di embolia, in particolare a carico dei polmoni.

Studio: Alqazzaz A, Zhuang T, Smith WE, Gibon E, Nelson CL. Higher Pulmonary Embolism Risk in Morbidly Obese Patients on Aspirin Monotherapy After Total Knee Arthroplasty: A Claims Database Analysis. J Arthroplasty. 2025 Mar 23:S0883-5403(25)00258-X. doi: 10.1016/j.arth.2025.03.046. Epub ahead of print. PMID: 40132696

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