Eli Lilly ha annunciato i risultati del trial clinico di fase III b SURMOUNT-5, nel quale tirzepatide ha dimostrato di permettere una perdita relativa di peso superiore del 47% rispetto a semaglutide.
Tirzepatide è un innovativo farmaco per il trattamento dell’obesità, del sovrappeso in presenza di almeno una comorbidità e del diabete tipo 2 ed è disponibile sul mercato italiano su prescrizione medica.
Secondo i dati dello studio SURMOUNT-5, in media, tirzepatide ha portato a una riduzione del peso corporeo del 20,2%, rispetto al 13,7% ottenuto con semaglutide.
Alla 72ª settimana, tirzepatide ha superato semaglutide sia sull’endpoint primario sia sui cinque gli endpoint secondari di questo studio, condotto su pazienti adulti obesi o sovrappeso con almeno una condizione medica correlata al peso e senza diabete.
«Tirzepatide e semaglutide hanno già espresso la loro efficacia nei rispettivi studi cardine, dai quali era emersa una maggiore efficacia di tirzepatide piuttosto significativa, di circa 6-7%», ha dichiarato Paolo Sbraccia, professore ordinario di Medicina Interna Dipartimento Medicina dei Sistemi, Università di Roma Tor Vergata e direttore UOC Medicina Interna e Centro Medico Obesità, Policlinico Tor Vergata. «Lo studio head to head SURMOUNT-5 ora conferma la supremazia di tirzepatide, la cui media di riduzione ponderale si attesta ad oltre il 20% versus il 13% con semaglutide, un distanziamento anche maggiore di quello che si potrebbe ottenere dalla comparazione dei due studi separati.
Un dato molto positivo per l’efficacia di tirzepatide, sovrapponibile a quella della chirurgia bariatrica, intervento molto invasivo e a rischio di effetti collaterali importanti. Inoltre, tirzepatide di per sé ha anche altri effetti positivi, oltre alla perdita di peso, su diversi outcome cardiovascolari, metabolici, osteoarticolari.
È noto che la malattia obesità porta con sé un numero cospicuo di complicanze dovute all’accumulo eccessivo o disfunzionale del tessuto adiposo, che riduce non solo la qualità della vita, ma anche l’aspettativa di vita.
Pertanto, un farmaco come tirzepatide che è più efficace nel ridurre il peso a livello ipotalamico, consente di raggiungere una riduzione ponderale target molto vicino a quello che si vuole ottenere per ridurre il rischio o addirittura portare a remissione le complicanze dell’obesità. I dati di SURMOUNT-5 non possono che farci piacere perché potremo curare meglio i nostri pazienti che da questa molecola ricaveranno un netto beneficio».
Inoltre, in un endpoint secondario il 31,6% delle persone che assumevano tirzepatide ha raggiunto almeno il 25% di perdita di peso corporeo, rispetto al 16,1% di quelle che assumevano semaglutide.
Il profilo di sicurezza complessivo di tirzepatide nello studio SURMOUNT-5 era simile a quello riportato precedentemente negli studi SURMOUNT. Gli eventi avversi più comunemente segnalati in SURMOUNT-5 per entrambi i farmaci, tirzepatide e semaglutide, erano di natura gastrointestinale e generalmente di gravità lieve o moderata.
Tirzepatide è il primo, e a oggi unico, trattamento facente parte di una nuova classe terapeutica che attiva sia i recettori ormonali del GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) sia quelli del GLP-1 (peptide glucagone-simile-1). Legando entrambi i recettori, tirzepatide aumenta la secrezione d’insulina a livello pancreatico, la sensibilità insulinica e riduce l’assunzione di cibo.
Ciò che differenzia tirzepatide è l’agonismo recettoriale del GIP, che agisce su meccanismi correlati al peso: ha azioni benefiche a livello del tessuto adiposo, riduce l’introito calorico ed il senso di nausea.
Lilly continuerà a valutare i risultati dello studio SURMOUNT-5, che saranno pubblicati su una rivista scientifica peer reviewed e presentati a un congresso medico il prossimo anno.