Morbillo, in Italia solo nove casi nel 2021

CDC: Courtesy of Cynthia S. Goldsmith; William Bellini, Ph.D This thin-section transmission electron micrograph (TEM) revealed the ultrastructural appearance of a single virus particle, or “virion”, of measles virus. The measles virus is a paramyxovirus, genus Morbillivirus. It is 100-200 nm in diameter, with a core of single-stranded RNA, and is closely related to the rinderpest and canine distemper viruses. Two membrane envelope proteins are important in pathogenesis. They are the F (fusion) protein, which is responsible for fusion of virus and host cell membranes, viral penetration, and hemolysis, and the H (hemagglutinin) protein, which is responsible for adsorption of virus to cells.

There is only one antigenic type of measles virus. Although studies have documented changes in the H glycoprotein, these changes do not appear to be epidemiologically important (i.e., no change in vaccine efficacy has been observed). Prior to 1963, almost everyone got measles; it was an expected life event. Each year in the U.S. there were approximately 3 to 4 million cases and an average of 450 deaths, with epidemic cycles every 2 to 3 years. More than half the population had measles by the time they were 6 years old, and 90 % had the disease by the time they were 15. This indicates that many more cases were occurring than were being reported. However, after the vaccine became available, the number of measles cases dropped by 98 % and the epidemic cycles drastically diminished.

Measles virus is rapidly inactivated by heat, light, acidic pH, ether, and trypsin. It has a short survival time (<2 hours) in the air, or on objects and surfaces.

Obiettivo zero. Entro il 2023, secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale del Ministero della Salute, morbillo e rosolia dovranno essere eliminati.
Siamo sulla buona strada, almeno a giudicare dai recenti dati divulgati dal reparto di Epidemiologia, biostatistica e modelli matematici del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.

Nel 2021 nel nostro Paese sono stati, infatti, segnalati solo nove casi di morbillo, con un’incidenza di 0,15 casi per milione di abitanti, in sette regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Sardegna). Cinque (55,6%) sono stati confermati in laboratorio, quattro (44,4%) sono stati classificati come possibili.
Per quanto riguarda l’età dei pazienti colpiti, tre avevano meno di un anno, due tra uno e quattro anni, uno 33 anni, tre tra i 40 e i 64 anni. Otto non erano vaccinati al momento del contagio, mentre uno era vaccinato con una sola dose. Tre di loro sono stati ricoverati in ospedale e uno ha riportato una complicanza (diarrea).

L’andamento dal 2013 in poi

Nel complesso, i casi di morbillo evidenziati dal gennaio 2013, anno in cui è stata istituita la Sorveglianza integrata morbillo-rosolia, al dicembre 2021 sono stati 14.891, di cui 2.270 nel 2013, 1.695 nel 2014, 256 nel 2015, 862 nel 2016, 5.397 nel 2017, 2.683 nel 2018, 1.622 nel 2019, 105 nel 2020 e i restanti nel 2021. Osservando i dati, l’infezione mostra un andamento ciclico, con picchi epidemici (oltre 300 casi) nel giugno 2013 e nel gennaio 2014, una diminuzione del numero di casi nel 2015 (range 11-45 casi), una lieve ripresa nel 2016 e un nuovo picco nel marzo 2017, con 973 casi.

Dopo una progressiva diminuzione, a gennaio 2018 si è verificato un nuovo incremento della trasmissione, che ha raggiunto il picco nell’aprile 2018 con 495 casi, per poi diminuire progressivamente fino a contare 56 casi nel settembre 2018.

Il numero di malati è rimasto pressoché stabile nei mesi successivi, fino a dicembre 2018 (range 56-82 casi). Rispetto a quest’ultimo mese, nel gennaio 2019 i casi sono raddoppiati. Un trend in aumento proseguito nei mesi successivi, con un picco nell’aprile dello stesso anno. Da maggio a dicembre è stata rilevata una progressiva riduzione dei casi, mentre un nuovo aumento viene registrato a gennaio 2020, seguito da una diminuzione nei mesi successivi.

I casi scartati

Il report dà conto del tasso di casi scartati, uno degli indicatori standard per misurare la performance dei sistemi di sorveglianza.
In totale tra il 2013 e il 2021 questi casi sono stati 1.422, di cui 152 nel 2013, 121 nel 2014, 91 nel 2015, 80 nel 2016, 408 nel 2017, 241 nel 2018, 285 nel 2019, 28 nel 2020, 16 nel 2021.

Monitorata anche la rosolia

Nel rapporto vengono forniti anche i numeri riguardanti la rosolia, di cui non si segnala alcun caso nel 2021. Dall’inizio del 2013 sono stati rilevati in tutto 277 casi (possibili, probabili e confermati), di cui 65 nel 2013, 26 nel 2014, 27 nel 2015, 30 nel 2016, 68 nel 2017, 21 nel 2018, 25 nel 2019, 15 nel 2020, zero lo scorso anno.
I casi scartati sono stati in totale 193, di cui 28 nel 2013, 28 nel 2014, 25 nel 2015, 25 nel 2016, 28 nel 2017, 29 nel 2018, 18 nel 2019, 7 nel 2020, 5 nel 2021.

Paola Arosio