L’automazione del percorso di farmaci e dispositivi medici porta efficienza e sicurezza

La sfida quotidiana per gli ospedali è garantire la sostenibilità della spesa sanitaria mantenendo alta la qualità delle cure, obiettivi che passano attraverso la semplificazione dei processi, l’ottimizzazione del tempo degli operatori, l’abbattimento del rischio clinico, l’aumento della sicurezza dei pazienti, il controllo ottimale dei costi e l’eliminazione di sprechi e inefficienze.

Uno strumento efficace in tal senso è l’adozione di sistemi per la tracciabilità e la gestione informatizzata di farmaci e dispositivi medici.
Alcuni esempi virtuosi si ritrovano nei progetti ad alta tecnologia realizzati, anche con l’impiego della dose unitaria, in alcune ASST lombarde, dove è stato possibile ridurre fino al 100% gli errori di prescrizione e somministrazione dei medicinali, ottenendo un risparmio medio del 15-25% sui consumi, del 20-40% sulle giacenze di magazzino e l’azzeramento dei farmaci scaduti.

Questi temi sono stati al centro del convegno “Tracciabilità, sicurezza ed efficienza nell’ospedale del futuro”, organizzato a Milano dall’Associazione “Tra il Dire e il Fare” alla presenza di istituzioni e dirigenti della sanità regionale.

L’acquisto e la logistica di farmaci e dispositivi medici sono la seconda voce di spesa per gli ospedali e incidono per il 20% sui costi totali.
Si tratta di processi complessi e time consuming, spesso gestiti ancora manualmente e con scarsi ausili tecnologici: le conseguenze sono sprechi e maggiore rischio clinico dovuto a errore umano, con ripercussioni sul prolungamento delle degenze e sulla crescita di contenziosi sanitari.

La XV edizione della Mappatura del Rischio del SSR ha analizzato le richieste di risarcimento danni nel periodo 1999-2018 in Lombardia, rilevando che gli eventi generati da attività ospedaliere pesano per il 96,8% dell’importo complessivo liquidato (superiore al miliardo di euro) e che gli errori terapeutici (tra i quali gli errori di terapia farmacologica) sono la terza causa di risarcimento da parte delle ASST (11,4% degli importi liquidati), dopo gli errori chirurgici e diagnostici.

Come rendere più sicuri ed efficienti i processi di cura?
Negli USA e in molti Paesi europei gli ospedali da tempo hanno scelto sistemi che automatizzano la gestione del farmaco e del dispositivo medico nelle strutture sanitarie.

L’impiego di questi sistemi in Italia è ancora limitato, nonostante il Ministero della Salute ne abbia ricordato la capacità di garantire qualità e sicurezza delle prestazioni farmaceutiche.

In Lombardia questa esigenza di reingegnerizzare è molto sentita e la Regione stessa, nelle Regole di Gestione del Servizio Sociosanitario 2019, ha confermato la volontà di implementare nel prossimo futuro l’automazione del percorso del farmaco negli ospedali del SSR.

«Attraverso il “Programma Regionale Straordinario investimenti in Sanità” abbiamo individuato tra le priorità anche i progetti strategici in relazione ai nodi portanti della rete, tra cui la razionalizzazione dell’area logistica del farmaco attraverso sistemi automatizzati e integrati con i servizi informativi», ha affermato Emanuele Monti, presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia.

Negli ultimi anni, alcune ASST lombarde hanno dato vita a progetti innovativi, dotandosi di sistemi che, integrando hardware e software, consentono la gestione e la tracciabilità dei medicinali a livello di farmacia e di reparto, fino alla somministrazione al paziente o, per i dispositivi medici, fino alla sala operatoria.

Tra queste, l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, le ASST di Pavia, Cremona, Vimercate e l’ASST Ovest Milanese.

Esperienze virtuose, con risultati tanto significativi da richiamare l’interesse di Francia, Regno Unito, Spagna, Norvegia, Finlandia e Malta, che hanno visitato gli ospedali lombardi per studiare i singoli casi e replicarli nei rispettivi Paesi.

«In molti Paesi europei si registra l’aumento della richiesta di strumenti, tecnologie e servizi per la tracciabilità di farmaci e dispositivi monouso e impiantabili», ha commentato Giorgio Pavesi, presidente e ad di Deenova, azienda fornitrice di tecnologie per la gestione dei medicinali e dei dispositivi medici in ambito ospedaliero.

«Regione Lombardia, sempre interessata all’innovazione, fin dal 2012 ha avviato anche presso la nostra ASST una sperimentazione per informatizzare la preparazione e la somministrazione della terapia farmacologica», ha spiegato Michele Brait, direttore generale ASST Pavia.

«Il progetto – iniziato nel 2012 e in conclusione nel 2020 – vede in 43 reparti ospedalieri la presenza di 18 armadi robotizzati contenenti farmaci in monodose e di carrelli intelligenti che preparano in modo automatico, per ogni paziente, i medicinali prescritti dal medico, con un apposito software.

Lo stesso software consente di associare le prescrizioni a un braccialetto di identificazione che correla in modo univoco i farmaci al specifico paziente: questo sistema ha permesso di ottenere la completa tracciabilità del percorso di somministrazione, l’abbattimento del 98% degli errori di terapia, la riduzione dell’11,25% del tempo infermieristico per la somministrazione di farmaci, come pure il dimezzamento degli stock e l’azzeramento degli sprechi da farmaci scaduti».

Nell’esperienza dell’ASST di Pavia è stato inoltre costituito un gruppo di lavoro (composto da infermiere, risk manager e direzione generale) che verifica le procedure gestionali, l’adattamento del sistema informatico e la revisione delle procedure e che, a monte, ha organizzato anche la formazione degli operatori all’uso delle nuove tecnologie.

«Un quadro sinottico permette di verificare l’andamento dei consumi e un ulteriore quadro sinottico di reparto offre un prospetto dell’occupazione dei letti e della necessità di somministrazione di farmaci», ha concluso Michele Brait.

Un limite del progetto è che non copre la totalità dei farmaci: questo è dovuto anche ai formati di alcuni farmaci.

Le strutture che hanno adottato questo sistema per l’automazione della somministrazione del farmaco al paziente hanno dunque ottenuto risultati in termini di efficienza e d’efficacia e questo ha poetato anche ulteriori importanti risultati: l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’ASST di Cremona hanno ottenuto l’accreditamento JCI, l’ASST Vimercate ha ottenuto la certificazione 6 Himss, il Policlinico Agostino Gemelli di Roma – con il suo progetto di tracciabilità dei dispositivi medici per le sue 52 sale operatorie – ha vinto l’edizione 2018 del Premio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano.

Cristina Suzzani