Approvata dall’EMA nel 2021, è arrivata anche in Italia l’associazione NET/LAT, dimostratasi superiore nella riduzione della pressione intraoculare negli studi approvativi rispetto alle monoterapie con gli stessi farmaci.

In Europa il glaucoma colpisce con una prevalenza del 2,5%: ciò significa che nel continente ci sono circa 7,8 milioni pazienti affetti da questa patologia dell’occhio, mentre in Italia 550 mila. Ogni anno sono circa 4500 le nuove diagnosi, con maggiore prevalenza nel Nord del Paese (48%). La prevalenza aumenta, inoltre, con l’età, partendo dal 2% nei quarantenni per superare il 10% dopo i 70 anni.

La conseguenza più grave del glaucoma è la cecità che interessa circa 200 mila persone nel nostro Paese. Un problema destinato a crescere, almeno secondo le stime, che prevedono un aumento del 33% nei prossimi 20, per lo più a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Una delle strategie più importanti per evitare di sviluppare la patologia e vederla progredire è il controllo della pressione intraoculare, considerato oggi un obiettivo per gestire il glaucoma stesso. Oggi anche in Italia è disponibile Roclanda® basato su due principi attivi: latanoprost (50 microgrammi/ml) e netarsudil (200 microgrammi/ml). Entrambi abbassano la pressione intraoculare aumentando il deflusso di umore acqueo, ma con due meccanismi differenti e complementari, agendo su vie differenti, la trabecolare e la uveosclerale.

Primo avanzamento di terapia in 25 anni

Il prof. Giorgio Marchini, Presidente della Società Italiana Glaucoma, dichiara: «dopo 25 anni dall’introduzione dei derivati delle prostaglandine, abbiamo una nuova classe di farmaci, che ci permette di tornare ad agire sulla struttura che è all’origine della malattia. È un vero progresso e si inserisce nelle più recenti strategie terapeutiche, sia laser che chirurgiche, indirizzate a normalizzare i meccanismi di controllo della pressione intraoculare».

Questa combinazione a dose fissa è stata approvata da EMA nel 2021, con indicazione “riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti adulti affetti da glaucoma primario ad angolo aperto o ipertensione oculare, nei quali la monoterapia con una prostaglandina o con netarsudil determini una riduzione della pressione intraoculare insufficiente”.

Questa combinazione è stata valutata da una serie di studi che ne hanno svelato il potenziale terapeutico e anche la sicurezza: secondo Thomas R. Walters, Radell J.E. e Asrani S., et al.19-21, per esempio, il farmaco è generalmente ben tollerato, portando alcuni eventi avversi sistemici minimi e mai eventi gravi.

Alcuni studi

La combinazione NET/LAT è stata valutata in 3 diversi studi: Mercury 1 (doi: 10.1016/j.ogla.2020.05.008), Mercury 2 (10.1016/j.ogla.2019.03.007) e Mercury 3 (doi: 10.1007/s00417-023-06192-0). I primi due hanno confermato che questo farmaco a dose fissa porta a una riduzione della pressione intraoculare statisticamente maggiore di quella ottenuta con i farmaci in monoterapia, con un follow-up di tre mesi.

Il terzo studio, invece, ha messo a confronto l’efficacia e la sicurezza di questa combinazione con un’altra, ovvero bimatoprost 0,03%/timololo maleato 0,5%, in pazienti con glaucoma primario ad angolo aperto e ipertensione oculare: anche in questo caso, è stata verificata la non inferiorità di NET/LAT nel diminuire la pressione intraoculare fino a 3 mesi.