Efficacia dei modulatori CFTR in pazienti con fibrosi cistica in studi real world

Il trattamento precoce e a lungo termine con modulatori CFTR, ovvero con ivacaftor/tezacaftor/elexacaftor in combinazione con ivacaftor e/o in terapia iniziale con ivacaftor, in studi di real world sembrano garantire efficacia e sicurezza in pazienti affetti da Fibrosi Cistica (FC) e/o con specifiche mutazioni.
I risultatati sono stati presentati in occasione della 45° Conferenza sulla Fibrosi Cistica della European Cystic Fibrosis Society (ECFS) tenutasi a Rotterdam (Paesi Bassi).

I dati di efficacia

Si riferiscono a oltre 16.000 persone con FC afferenti al Registro dei pazienti della Fondazione statunitense per patologia (CFFPR).
L’analisi ad interim di uno studio in corso post-autorizzativo della durata di cinque anni dimostrerebbe in pazienti trattati con ivacaftor/tezacaftor/elexacaftor in combinazione a ivacaftor, per una media di nove mesi, un miglioramento della funzionalità polmonare e una riduzione del 77% del rischio di esacerbazioni polmonari rispetto al basale pre-Kaftrio® in combinazione con ivacaftor, nonché la riduzione dell’87% del rischio di trapianto polmonare e del 74% del rischio di morte.

Mentre studi pivotali e uno studio di estensione in aperto riferito a pazienti con FC di età pari o superiore a 12 anni e due mutazioni F508del (F/F) o una mutazione F508del e una mutazione di funzionalità minima (F/MF), sottoposti alla medesima terapia combinata, non farebbero osservare in media alcuna diminuzione nel ppFEV1 nell’arco di due anni, a differenza delle riduzioni osservate nei controlli abbinati. Ovvero il trattamento combinato potrebbe impattare positivamente sulla traiettoria di declino della malattia polmonare dovuta a FC.

Infine, uno studio real world a lungo termine sembra dimostrare che una terapia iniziale con ivacaftor in età precoce (6-10 anni) sia in grado di preservare la funzionalità polmonare in misura maggiore rispetto all’approccio terapeutico in età più avanzata, dimostrando quindi l’importanza del trattamento precoce con questo farmaco per i pazienti eleggibili.

La fibrosi cistica

Malattia genetica rara, multisistemica progressiva che colpisce gradualmente polmoni, fegato, tratto gastrointestinale, naso, ghiandole sudoripare, pancreas e organi riproduttivi, interessa circa 83.000 persone nel mondo, circa 6.000 in Italia.
È causata dall’assenza o dall’alterato funzionamento della proteina CFTR, a causa di alcune mutazioni del gene CFTR. Perché si sviluppi, è necessario ereditare due alleli del gene CFTR difettosi (uno da ciascun genitore) ed è possibile rilevarlo attraverso un test genetico.

Sebbene ci siano diversi tipi di mutazioni del gene CFTR che possono causare la malattia, nella maggior parte dei casi è riferita alla mutazione F508del. Le mutazioni del gene CFTR inducono a livello della superficie cellulare la formazione di proteine CFTR non funzionanti e/o numericamente ridotte.

Tali anomalie impediscono il corretto flusso di sale e acqua dentro e fuori le cellule in alcuni organi; nei polmoni il meccanismo porta all’accumulo di muco appiccicoso e viscoso ed è causa, a sua volta, di infezioni polmonari croniche e danni polmonari progressivi in molti pazienti fino a provocarne la morte. L’età mediana al decesso è, infatti, intorno ai 30 anni.

Francesca Morelli