Storia farmaceutica del paziente, in presenza o in telefarmacia?

Uno studio condotto in Ohio cerca di dare risposta a questo quesito.

Quando un paziente viene ricoverato in ospedale, che sia per una condizione acuta o una cronicitĂ  riacutizzata, viene stilata la sua storia farmaceutica per capire quali farmaci stia utilizzando e valutare se vi siano sovrapposizioni o farmaci tra loro incompatibili.
Una situazione non rara, determinata dal grande numero di farmaci assunti soprattutto dai piĂą anziani e spesso prescritti da soggetti diversi.

Questa raccolta di dati è ritenuta importante per aderire alle richieste del National Patient Safety Goal della Joint Commission, il più grande ente di accreditamento al mondo per la Sanità.

Normalmente la storia farmaceutica del paziente viene effettuata in presenza da un operatore, ma di recente alcune realtĂ  hanno iniziato a effettuarla in modo virtuale, grazie alla telefarmacia. Da qui l’esigenza di capire se i due sistemi diano esiti simili o se uno sia superiore all’altro. Questo lo scopo di un recente studio condotto dal Sistema Sanitario dell’Ohio e dall’Ohio State University College of Pharmacy e pubblicato su Hospital Pharmacy.

Lo studio rivela che la telefarmacia può dare esiti positivi

Il team di ricerca ha condotto questo studio retrospettivo osservazionale in un singolo sistema sanitario, quello dell’Ohio appunto, comprendendo diversi siti.

Scopo primario del lavoro è confrontare i tassi di acquisizione percentuale della storia farmaceutica dei soggetti tra due siti ibridi, con metodologia mista, e in una realtà dove questa raccolta viene effettuata solo di persona. In secondo luogo, si va a valutare la qualità dei dati raccolti con i due sistemi, avvalendosi dello score MHAS, ovvero “medication history acuity score”.

I risultati di questo lavoro sottolineano la qualitĂ  di entrambi i sistemi, che risultano essere simili sia nel tasso di acquisizione delle informazioni che nella completezza della storia raccolta. Per scendere nel dettaglio, il tasso di acquisizione della storia farmaceutica dei pazienti gestiti dal sito in presenza è stato del 74%, contro il 91% e l’80% dei sistemi ibridi.

Contemporaneamente, entrambi i metodi hanno permesso di raccogliere la stessa storia. Secondo gli autori, le similitudini individuate dai due studi suggeriscono che la tele-farmacia possa essere efficiente nel raccogliere i dati di storia farmacologica dei pazienti… occorre però che le organizzazioni sanitarie ottimizzino i propri servizi di raccolta dati sui farmaci.

La telefarmacia in Italia

Anche in Italia si sta sviluppando la tele-farmacia, per lo piĂą allo scopo di verificare l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, prevenire errori terapeutici e migliorare la compliance del paziente e la sua aderenza terapeutica.

Tuttavia, come per altri aspetti innovativi, sono necessarie implementazioni, anche di carattere formativo: banalmente, il farmacista ospedaliero necessita di competenze trasversali per poter utilizzare al meglio la tele-farmacia, competenze che, al momento, non sono incluse nei programmi di studio.

(Lo studio: Joshi A, Smetana KS, Mostafavifar L, Sherry M, Mehta BH. Comparing Medication History Capture Rates In-Person Versus Hybrid: A Multisite Pilot Study. Hospital Pharmacy. 2024;0(0). doi:10.1177/00185787231222155)