I dati dello studio pilota Secure-T2D evidenziano miglioramenti nei livelli di emoglobina glicata nei pazienti coinvolti, insieme a un miglior controllo della glicemia, a una riduzione della dose di insulina giornaliera richiesta e a un calo del distress.
Circa il 6% della popolazione italiana vive con il diabete di tipo 2, ma la percentuale potrebbe essere sottostimata. Se si guarda al mondo, si parla di circa 530 milioni di pazienti. Avendo origini per lo più alimentari, i cardini del trattamento del diabete di tipo 2 sono nutrizione e allenamento costante, ma solo il 10% dei pazienti riesce a tenere sotto controllo la malattia in questo modo: gli altri necessitano di cure farmacologiche.
Tra le opzioni c’è anche la terapia insulinica. Negli ultimi anni sono state sviluppate strategie per facilitare l’assunzione di insulina da parte dei pazienti con diabete di tipo 2, tra le quali anche un sistema automatizzato chiamato Omnipod 5. Già approvato in USA e Gran Bretagna per l’uso nei pazienti con diabete di tipo 1, il dispositivo ha di recente ottenuto l’approvazione anche per il diabete di tipo 2.
Il sistema consente di stabilizzare la glicemia in modo automatico, anche di notte, consentendo ai pazienti di vivere una vita “normale”. La decisione della FDA rende disponibile questa tecnologia ai 6 milioni di statunitensi che soffrono di diabete di tipo 2, quasi la metà dei quali necessita di più iniezioni di insulina al giorno.
Consentire una buona gestione della glicemia
L’obiettivo è di stabilizzare i livelli di glicemia e i valori di emoglobina glicata, entrambi indicatori della patologie e responsabili, se altalenanti, delle patologie associate al diabete, in primis quelle vascolari. In particolare, occorre tenere sotto controllo l’emoglobina glicata, sia perché indicatore della glicemia media del paziente, sia perché consente di prevedere l’insorgere delle complicanze associate al diabete, in primis quelle di natura vascolare.
Le linee guida indicano in 53 mmol/mol, ovvero il 7%, il valore ottimali di emoglobina glicata nei pazienti diabetici, valore che corrisponde a una buona gestione della malattia. Eppure sembra che siano poco più del 25% i pazienti che riescono a mantenere questo valore. Nella maggioranza dei casi, l’emoglobina glicata è superiore all’8%.
Un dispositivo automatizzato come Omnipod 5 può facilitare la gestione della malattia e ci sono numeri a dimostrarlo. Il dispositivo è stato valutato nello studio clinico Secure-T2D, i cui risultati sono stati presentati lo scorso giugno. Lo studio ha coinvolto 305 pazienti provenienti daa21 diversi centri USA… una popolazione volutamente mista dal punto di vista etnico, con un 24% di neri americani e un 22% di ispanici.
Lo studio ha dimostrato una riduzione dello 0,8% del valore di emoglobina glicata, percentuale che sale al 2,1% nei pazienti con emoglobina glicata di partenza uguale o superiore al 9%. Inoltre, si è osservata una riduzione della dose giornaliera di insulina necessaria e un miglioramento delle fluttuazioni tra iperglicemia e ipoglicemia. Da ultimo, ma non per importanza, si sono registrati miglioramenti anche nello stress vissuto dai pazienti con diabete, con miglioramento della vita.
Le tre componenti di Omnipod 5
Omnipod 5 si compone di 3 dispositivi: il pod, ovvero il dispositivo ricaricabile che effettua la somministrazione sottocutanea di insulina; il sistema integrato SmartAdjust™, basato su IA, che valuta gli andamenti del paziente per prevenire e fluttuazioni di glicemia e adeguarvi la dose di insulina da iniettare; una app che permette di controllare il pod e connettersi con i sistemi di monitoraggio in continuo della glicemia.