Da miorilassante a possibile trattamento contro il Covid. La ciclobenzaprina potrebbe a breve presentarsi in una nuova veste, ottenendo nuove indicazioni terapeutiche e rinnovando così la propria funzione.
Allevia i dolori muscoloscheletrici
Strutturalmente simile all’amitriptilina (un antidepressivo triciclico), il farmaco è attualmente approvato dall’ente regolatorio italiano per il trattamento di disturbi muscolo-scheletrici acuti, caratterizzati da spasmo muscolare derivante da traumi, strappi, radicolopatia cervicale e lombosacrale con o senza interessamento discale, artrosi ipertrofica degenerativa con o senza interessamento radicolare.
Il medicinale agisce, da un lato, potenziando l’attività delle vie sovraspinali discendenti coinvolte nell’inibizione dello stimolo doloroso, dall’altro riducendo a monte l’attivazione dei motoneuroni alfa e gamma, in modo da ottenere un effetto decontratturante.
Primo segnale positivo dall’ente europeo
Attualmente la ciclobenzaprina, che rientra tra i progetti di ricerca e sviluppo di terapie sperimentali per la cura del Covid, ha ricevuto un primo segnale positivo da parte dell’autorità regolatoria europea nell’ambito della procedura di Rapid scientific advice, ovvero la consulenza scientifica rapida fornita dall’agenzia agli sviluppatori di medicinali al fine di orientarne l’azione.
Contro replicazione virale e neuro-Covid
Un plauso ottenuto perché le evidenze scientifiche precliniche hanno dimostrato la capacità della molecola di inibire la replicazione virale, interferendo in almeno due fasi cruciali del processo di infezione. In questo caso, il meccanismo d’azione ipotizzato prevede l’inibizione di un enzima citosolico che gioca un ruolo chiave nello sviluppo infettivo.
Inoltre, poiché il farmaco è in grado di raggiungere il sistema nervoso centrale, potrebbe costituire una terapia efficace per contrastare i sintomi del cosiddetto neuro-Covid, tra cui si annoverano stato confusionale, vertigini, mal di testa, perdita dell’olfatto e del gusto.
Il progetto continua
Il programma di riposizionamento della ciclobenzaprina è stato il frutto di un lavoro complesso e articolato, durato 18 mesi e svolto da un team interdisciplinare composto da esperti di farmacologia preclinica e clinica, affari regolatori, business development, biostatistica. Un progetto che ora potrà continuare, con l’obiettivo di offrire ai pazienti una valida cura contro il nuovo Coronavirus.
Paola Arosio