La cheratite da Acanthamoeba è una rara infezione corneale che, se non trattata, porta alla totale perdita della vista o dell’occhio stesso. Si tratta di una malattia rara con scarse o nulle opzioni terapeutiche. L’approvazione di EMA di Akantior come farmaco orfano con specifica indicazione terapeutica rappresenta una rivoluzione in questo ambito. Il tema è stato al centro del format “3 buoni motivi per…” SIFI, nella terza giornata di lavori del XLV Congresso Nazionale SIFO, svoltosi a Napoli dal 17 al 20 ottobre.
La cheratite da Acanthamoeba è una rara infezione corneale che, se non trattata, può esitare nella totale cecità se non addirittura nella perdita dell’occhio. È causata da un protozoo che si riscontra in tutta Europa e che vive nelle acque, piuttosto che nel terreno o nella vegetazione. Può presentarsi come trofozoite o come cisti, attiva come parassita nel momento in cui trova un ospite dal quale trarre nutrimento.
«La malattia rara aveva sinora scarse o nulle opzioni terapeutiche. L’approvazione da parte di EMA del farmaco orfano Akantior, un medicinale sviluppato da un’azienda italiana, ha rappresentato un vero e proprio miracolo terapeutico», ha spiegato Filippo Drago, professore ordinario di Farmacologia Clinica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania, nel corso del format “3 buoni motivi per…” SIFI, nella terza giornata di lavori del XLV Congresso SIFO.
La cheratite da Acanthamoeba in numeri
La cheratite da Acanthamoeba è una rara patologia oftalmica che colpisce annualmente circa 2,9 milioni di soggetti a livello mondiale. I pazienti maggiormente interessati sono quelli nella fascia d’età più bassa (il farmaco è indicato per pazienti dai 12 anni), con una maggiore incidenza infettiva nel periodo estivo; a livello europeo, il 60% circa dei pazienti è di sesso femminile.
L’adozione di lenti a contatto (e il loro contatto con l’acqua) costituisce il principale fattore di rischio, tanto da rappresentare circa l’80-95% delle cause. Basti pensare che tra i portatori di lenti a contatto il rischio di questa infezione è aumentato in maniera esponenziale.
I trattamenti finora utilizzati
«Prima dell’autorizzazione di Akantior, un farmaco orfano sviluppato interamente da un’azienda italiana, non esistevano farmaci specifici per questa malattia rara approvati da EMA o FDA», ha spiegato il prof. Drago, che ha quindi proseguito: «Il trattamento principale era dato dall’uso in combinazione di antisettici con poliesanide o clorexidina con propamidina o examidina. Negli Stati Uniti esiste un trattamento antiparassitario sistemico orale – Impavido – la cui efficacia non è però ancora del tutto chiarita per via del ridotto numero di casi riportati.
Gli azoli rappresentano farmaci efficaci, ma non sono in grado di aggredire le cisti. Gli aminoglicosidi venivano utilizzati in passato ma causano una significativa tossicità corneale. Contro il dolore e il discomfort, i pazienti fanno ricorso agli antidolorifici e agli antinfiammatori, farmaci che non hanno tuttavia valore terapeutico».
Poliesanide, farmaco orfano per il trattamento della cheratite da Acanthamoeba
La poliesanide (Akantior) è un farmaco attivo contro l’Acanthamoeba sia nella forma di trofozoite sia in quella di cisti. È formulato a una concentrazione di 0,8 mg/ml che ne consente l’utilizzo in monoterapia come gocce oculari in singole dosi.
Dopo la designazione di medicinale nella categoria dei farmaci orfani – cioè destinati alla diagnosi, alla prevenzione e al trattamento delle malattie rare intese come patologie che colpiscono non più di 5 persone ogni 10 mila abitanti – è stato concordato con EMA un progetto di sviluppo del medicinale che ha incluso una fase preclinica, un trial clinico di fase I in doppio cieco e un trial clinico randomizzato e controllato in doppio cieco a gruppi paralleli di fase III che puntava a confermarne l’efficacia terapeutica e la sicurezza del trattamento.
Il progetto di sviluppo del farmaco è durato 15 anni ed è culminato nell’ottobre 2021 con il completamento dello studio di fase III che ha evidenziato la sua alta efficacia terapeutica. Dopo il feu vert del CHMP l’approvazione finale è arrivata il 22 agosto 2024.
I dati di efficacia del farmaco, confermati dalle real world evidence
«Il trial clinico condotto su 135 pazienti provenienti da Italia, Regno Unito e Polonia ha evidenziato un tasso di guarigione dell’85%. Inoltre, solo l’8% dei pazienti trattati con Akantior è ricorso al trapianto di cornea, a fronte di un 25-40% dei pazienti trattati con prodotti non autorizzati. L’autorizzazione all’uso compassionevole e quindi i dati provenienti dal real world hanno confermato l’efficacia di questo farmaco», ha concluso il prof. Drago.
Il procedimento negoziale del farmaco è già stato avviato con l’ufficio HTA di AIFA ed è in valutazione.