Procedura per il confezionamento di farmaci personalizzato: il documento di SIFO e SIFAP

L’errata somministrazione di farmaci è uno dei fattori che può determinare eventi avversi nella popolazione ospedaliera, ma anche in quella che vive in comunità protette, che siano residenze per anziani o altro. D’altronde, quando si ha a che fare con molti pazienti è più facile cadere in errore. Ma gli errori legati ai farmaci possono capitare anche a casa, soprattutto se il paziente deve assumente più pillole al giorno, rischiando di fare confusione o di dimenticarsene qualcuna.

Per intervenire su queste situazioni, la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici – SIFO e la Società Italiana Farmacisti Preparatori – SIFAP hanno redatto una procedura per la predisposizione di confezionamenti personalizzati.
La procedura intente aiutare nel proprio lavoro le farmacie che già “eseguono confezionamenti personalizzati per singoli pazienti sulla base di uno schema terapeutico vidimato” e le farmacie ospedaliere che “eseguono allestimenti in dose unitaria personalizzata per singolo paziente sulla base di una prescrizione medica, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in ambito ospedaliero o in strutture afferenti”.

Questo documento guida il farmacista nella preparazione di confezioni di unità posologica personalizzate per ogni singolo paziente, evitando così che possa assumere dosi sbagliate di farmaco o che possa dimenticarsi di prendere le proprie medicine.

La procedura punta alla qualità e al tracciamento di ogni passaggio del servizio: questo prevede che il paziente porti le proprie prescrizioni in farmacia e acquisti i farmaci, per poi riconsegnarli al farmacista addetto al servizio insieme al piano terapeutico, che può essere stato stilato dal medico curante o dal paziente stesso o un suo caregiver.

La farmacia conserva quindi i farmaci per il paziente e li predispone in dosi unitarie; nel periodo in cui permangono in farmacia, i farmaci devono essere conservati nelle modalità corrette e in scatole nominate con il riferimento del paziente, per evitare errori. Anche le bustine contenenti la dose singola devono essere opportunamente nominate.

Se il farmacista avesse qualche dubbio rispetto ai farmaci assunti e pensasse necessaria una riconciliazione terapeutica, potrebbe parlarne con il medico curante del soggetto: questo è un ulteriore passaggio di sicurezza. Per accedere al servizio, il paziente deve firmare un’apposita lettera di incarico. Tutto il processo viene opportunamente tracciato. SIFO e SIFAP sono chiari nel sottolineare che il processo deve essere condotto da un farmacista perché nell’atto di togliere un farmaco dal blister questo può rovinarsi e occorre quindi sapere come muoversi in modo corretto.

D’altronde evidenziato che le fasi ripetitive e sicure possono essere cedute a tirocinanti o altri lavoranti della farmacia, purché istruiti al compito. Luogo della lavorazione dei farmaci e il vestiario del farmacista devono essere idonei ad assicurare la sterilità dei farmaci stessi.

Una volta concluso il lavoro di confezionamento si consegna tutto al paziente oppure, se questi ne ha fatta esplicita richiesta, lo si invia al suo domicilio.

Stefania Somaré