Con indicazioni spesso incomplete e discordanti, l’uso della melatonina per il trattamento dei disturbi del sonno in età pediatrica è a oggi privo di linee guida condivise ed efficaci.
Uno studio congiunto dell’Università di Pisa e dell’Irccs Fondazione Stella Maris, pubblicato su Sleep Medicine Reviews, colma questo vuoto offrendo per la prima volta raccomandazioni pratiche basate su evidenze scientifiche.
Le principali indicazioni
La melatonina, secondo quanto rilevato dallo studio, andrebbe somministrata tre ore prima dell’orario di addormentamento desiderato, anticipando considerevolmente la prassi comune e consolidata secondo cui la somministrazione dovrebbe avvenire trenta minuti prima di dormire.
Il dosaggio ideale varia tra 2 e 4 mg al giorno, mentre la durata del trattamento dovrebbe essere estesa su più settimane per garantirne l’efficacia.
Le evidenze scientifiche
La revisione ha riguardato ventuno studi clinici condotti fino ad aprile 2024 su bambini in età prepuberale.
Confrontando gruppi trattati con melatonina e gruppi placebo, la revisione ha messo in luce come il trattamento così strutturato sia in grado di migliorare significativamente la fase di addormentamento, offrendo risultati ancora più evidenti nei bambini con disturbi del neurosviluppo.
Approccio sicuro e consapevole
Sebbene la melatonia sia una sostanza naturalmente prodotta dal corpo umano per regolare il ritmo sonno-veglia, il suo impiego in ambito pediatrico richiede particolare cautela.
Le opzioni terapeutiche per i bambini affetti da disturbi del sonno sono limitate e spesso mancano protocolli standardizzati. Per queste ragioni è fondamentale che l’uso della melatonina sia guidato da indicazioni con un valido sostegno scientifico.
Le nuove raccomandazioni forniscono a pediatri e famiglie una guida pratica che definisce correttamente quantità, tempi di somministrazione e durata del trattamento, riducendo così i rischi di un uso inappropriato e massimizzando l’efficacia della terapia.




