Malattia di Parkinson: nuova frontiera della terapia infusionale

Un innovativo trattamento per contrastare le complicanze motorie dei pazienti affetti da malattia di Parkinson è stato messo a punto dal team di ricerca del Centro Regionale Esperto per la Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento della Città della Salute e della Scienza di Torino, diretto da Leonardo Lopiano.

Il metodo, testato su trenta pazienti, si basa essenzialmente su una terapia infusionale sottocutanea continua di levodopa. I primi riscontri clinici hanno mostrato un netto miglioramento dell’autonomia e della qualità della vita.

I numeri del Parkinson

Sono 300 mila le persone che in Italia soffrono della malattia di Parkinson.  All’insorgenza della malattia e per i primi anni successivi, i sintomi motori sono generalmente ben controllati dai farmaci.

Col passare del tempo insorgono però complicanze come fluttuazioni motorie e discinesie che compromettono l’autonomia e la qualità della vita, richiedendo strategie terapeutiche più avanzate.

La terapia infusionale

Sebbene la gestione del Parkinson nel corso degli ultimi anni si sia evoluta con terapie farmacologiche e chirurgie avanzate, il trattamento d’elezione resta comunque la levodopa.

La somministrazione intermittente, causando instabilità nei livelli plasmatici, potrebbe essere soppiantata dalla terapia sviluppata a Torino, attraverso l’infusione continua del farmaco per mezzo di un piccolo catetere sottocutaneo collegato a un dispositivo portatile.

Centro d’eccellenza nazionale

Eseguita presso il Day Hospital dell’AOU Città della Salute, la procedura si affianca ad altre tecniche già consolidate, come la stimolazione cerebrale profonda e l’infusione duodenale di levodopa tramite PEG.

Il Centro, ormai punto di riferimento nazionale, accoglie pazienti da tutta Italia, svolgendo anche formazione specialistica per neurologi provenienti da altri ospedali e università.

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