Desametasone permette di ridurre oppioidi dopo artroplastica

Da tempo si studia il modo di ridurre l’uso di oppioidi nel post operatorio per evitare che si generi dipendenza nei pazienti. In letteratura si trovano molti studi al riguardo, condotti da team di varie istituzioni sanitarie. Uno degli ultimi è della statunitense Herny Ford Health che sin dal 2016 porta avanti ricerche per riuscire a ridurre il numero di pillole e cerotti di oppioidi prescritti.

In questo caso, il lavoro è svolto su pazienti sottoposti ad artroplastica totale di ginocchio in un setting ambulatoriale. Sempre più centri ortopedici eseguono l’artroplastica orale di ginocchio in ambito ambulatoriale per dare l’opportunità ai pazienti di rientrare al proprio domicilio in giornata e gestire il proprio post operatorio in un ambiente famigliare e anche se questi interventi avvengono di norma con tecniche mininvasive, il dolore è comunque un sintomo comune.

L’approccio utilizzato comunemente nell’ospedale statunitense è di carattere multimodale, sfruttando quindi la sinergia tra piccole dosi di farmaci differenti per raggiungere il proprio obiettivo.
All’interno di questo modello, gli autori avevano già dimostrato l’utilità di una somministrazione endovenosa di desametasone per ridurre il dolore post operatorio e l’uso di oppiacei.
I ricercatori si sono quindi chiesti se lo stesso esito si possa ottenere con una somministrazione orale.
Jonathan Shaw del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica del Henry Ford Health conferma che l’obiettivo della loro ricerca era proprio «capire come gestire al meglio il dolore nei pazienti una volta a domicilio, per ridurne l’uso di oppioidi e anche gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso».

Lo studio condotto è quindi randomizzato in doppio cieco e ha coinvolto 109 pazienti, 59 nel gruppo di studio e 52 in quello di controllo: al primo sono stati somministrati per via orale 4 mg al giorno di desametasone per i primi 4 giorni post intervento, mentre agli altri un placebo.
L’intento era capire se la somministrazione orale di questo cortisonico potesse ridurre il dolore al punto da non richiedere l’uso di oppioidi o di ridurne l’esigenza.

Vediamo, quindi, quali sono i risultati di questo nuovo studio, che è stato presentato al congresso dell’American Association of Hip and Knee Surgeons (AAHKS), dove ha ricevuto il premio 2022 AAHKS Clinical Research Award.

Il primo esito importante riguarda il dolore: l’uso del desametasone, infatti, riduce in modo significativo il sintomo doloroso rispetto al placebo.
Come conseguenza, il gruppo di studio ha usato meno ossicodone rispetto al gruppo di controllo, anche se questo risultato non può essere considerato statisticamente significativo.

Dal punto di vista della sicurezza, gli autori non hanno trovato alcuna differenza tra i due gruppi, in termini di nausea, vomito, capacità di camminare con o senza assistenza, difficoltà nel dormire e complicanze a 90 giorni.
Aggiungere desametasone al programma di cura dei pazienti sottoposti a TKA ambulatoriale può quindi ridurre l’uso di oppioidi, senza portare alcun rischio per il soggetto: può quindi essere una buona opzione terapeutica quando non si possa somministrare lo stesso farmaco per via endovenosa.

Stefania Somaré