Il corso FAD ECM “Counseling oncologico: un modello validato per il farmacista ospedaliero e del territorio” è realizzato da Accademia Tecniche Nuove in partnership con Nume Plus con il patrocinio di SIFO e FAVO, in collaborazione con AIMAC e con il contributo non condizionante di GSK.
Il percorso formativo, destinato ai farmacisti ospedalieri e territoriali, dà diritto a 15 crediti ECM e si propone di rispondere ai bisogni formativi espressi dai farmacisti attraverso una survey a cui hanno risposto oncologi, psicologi e rappresentanti delle associazioni di pazienti.
«I discenti potranno acquisire maggiori competenze in ambito oncologico. L’oncologia oggi è molto dinamica, l’approccio terapeutico è sempre più orientato alla personalizzazione, sono molti i farmaci nuovi in arrivo, è importante acquisire nozioni sulla tossicità dei farmaci e imparare un approccio comunicativo corretto al paziente», fa sapere Emanuela Omodeo Salé, direttrice della Farmacia Ospedaliera dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Cardiologico Monzino di Milano, direttrice scientifica e tutor del corso.
Il programma si concentra su competenze professionali fondamentali per i farmacisti ospedalieri e territoriali nel contesto della consulenza oncologica, con l’obiettivo di fornire una formazione specifica sull’uso di strumenti validati, come i questionari PROMs, PSP e QoL, essenziali per valutare e monitorare la salute del paziente oncologico, in particolare in relazione alla qualità di vita e al distress psicologico.
Il percorso formativo mira a sviluppare competenze comunicative avanzate, tra cui l’approccio empatico e l’ascolto attivo, necessari per migliorare l’interazione con il paziente oncologico e per favorire un supporto psicologico adeguato.
Le tecniche di counseling si integrano con la conoscenza dei percorsi terapeutici, dei PDTA e delle linee guida oncologiche, arricchendo il ruolo del farmacista all’interno della rete oncologica multidisciplinare.
Omodeo Salé puntualizza a questo proposito: «il valore aggiunto del farmacista ospedaliero si vede soprattutto nella gestione della terapia oncologica orale: lo stesso medico oncologo sa che il paziente, uscito dall’ambulatorio, incontrerà professionisti formati che faranno una valutazione della terapia, lo informeranno sulle modalità di assunzione, sui possibili effetti collaterali, sulle tossicità, verificando l’appropriatezza prescrittiva e provvedendo all’eventuale revisione della prescrizione stessa. Insomma, un vero atto di farmacia clinica.
Questo tipo di approccio, purtroppo, non è ancora diffuso capillarmente sul territorio nazionale e ciò indipendentemente dalle dimensioni della struttura ospedaliera e dall’area geografica. Per questa ragione è necessario».
Un altro obiettivo centrale è promuovere la consapevolezza dei diritti del paziente oncologico, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle cure e il supporto delle associazioni di pazienti, che hanno un ruolo fondamentale nella gestione della malattia.
Attraverso il programma didattico, il farmacista potrà integrare queste conoscenze pratiche nella consulenza quotidiana, contribuendo a erogare un’assistenza più completa e personalizzata, in linea con gli standard internazionali di qualità delle cure.
Il team docente porterà i discenti a una formazione multidisciplinare e pratico-applicativa attraverso cinque moduli:
- Strumenti per la consulenza (PROMs, PSP, QoL): cosa sono, come e quando utilizzarli?
- Le tecniche di comunicazione per la consulenza (approccio empatico, ascolto attivo)
- La consulenza del farmacista nell’area farmacologica
- La consulenza del farmacista nell’area non farmacologica
- Percorsi terapeutici/PDTA, linee guida oncologiche e temi relativi alle associazioni e ai diritti dei pazienti oncologici.
Il corso è fruibile fino al 31 dicembre 2025.
Corso realizzato con il contributo non condizionante di




