Collaborazione tra dermatologi e farmacisti ospedalieri

Le patologie della pelle sono sempre più curabili grazie ai nuovi farmaci oggi disponibili. Negli ultimi anni, infatti, la dermatologia ha visto accelerare la ricerca grazie a una migliore comprensione dei meccanismi infiammatori e autoimmuni alla base di molte patologie cutanee.

Se n’è parlato a Genova, durante il convegno “La dermatologia nelle Regioni”, un progetto congiunto ADOI e SIDeMaST, presieduto da Stefania Sorbara con la copresidenza di Cesare Massone, Emanuele Cozzani e Gianmaria Viglizzo.  

Tra le nuove opzioni terapeutiche ci sono gli inibitori delle Janus chinasi (Jak), delle Map chinasi (Mapk), della Syk e della tirosina chinasi di Bruton (Btk) che stanno mostrando risultati promettenti in diversi studi clinici. Alcuni di questi farmaci sono già in uso o in fasi avanzate di sperimentazione.

Farmaci biologici

Parallelamente, i farmaci biologici continuano a rivoluzionare la gestione di patologie come la psoriasi e la dermatite atopica. Farmaci di nuovo brevetto, che dunque rappresentano un costo importante per il sistema sanitario, che deve essere attento alla sostenibilità.

Da qui l’importanza di un lavoro di squadra tra dermatologi, farmacisti ospedalieri e aziende sanitarie, per trovare l’opzione più corretta per il paziente.

Preferenza per i biosimilari

Secondo Barbara Rebesco, responsabile delle Politiche del Farmaco per Alisa di Regione Liguria, il criterio da seguire nella scelta del trattamento è “spendere meno quando si può, per spendere di più quando vi è la necessità”.

In questo senso vanno le raccomandazioni ai reparti di dermatologia e alle farmacie ospedaliere, sebbene si renda sempre più necessario un collegamento stretto fra tutti gli agenti in campo, anche per fare fronte alle richieste dei pazienti, sempre più informati e determinati ad avere accesso alle novità terapeutiche.

Rebesco ha presentato lo studio regionale ligure riferito all'”Appropriatezza e aderenza alle terapie biologiche”.
“La raccomandazione emersa dal gruppo di lavoro è, per esempio, per il trattamento di seconda linea e, se il clinico lo ritiene appropriato, privilegiare un trattamento con farmaci biosimilari (dunque senza più brevetto, ndr), che abbiano il medesimo meccanismo di azione, ma sono più vantaggiosi dal punto di vista economico”.

L’incontro si è articolato in tre sessioni: la prima dedicata alle “Terapie innovative in Dermatologia”, la seconda ha approfondito, invece, il tema di “Sostenibilità e modelli regionali d’accesso: dermatologi e farmacisti a confronto” e la terza dedicata alla “Casistica clinica”.