Lo scorso 10 giugno, il Talent Garden di Milano ha ospitato l’evento “Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie”, promosso da Kedrion Biopharma, azienda specializzata nella produzione di farmaci plasma-derivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, con il patrocinio gratuito della SIF, Società Italiana di Farmacologia.
L’evento ha raggiunto l’obiettivo di riunire Istituzioni, esponenti della comunità scientifica e accademica, e rappresentanti delle associazioni di pazienti favorendo un dialogo aperto e concreto sulle principali opportunità e sfide della filiera biofarmaceutica, a fronte del crescente impiego di sostanze di origine umana, tra cui il plasma.
I saluti istituzionali sono stati affidati a Emanuele Monti, presidente IX Commissione permanente del Consiglio Regionale della Lombardia, e Lisa Noja, consigliere della Regione Lombardia.

In seguito, Ugo Di Francesco, CEO di Kedrion Biopharma ha dato il via a due tavole rotonde: «Viviamo un’epoca di straordinarie innovazioni scientifiche, ma anche di crescenti incertezze: instabilità geopolitica, conflitti, tensioni economiche globali. In questo scenario, il settore biofarmaceutico ha un ruolo strategico, non solo per il valore economico che genera, ma soprattutto per la sua missione: rispondere a bisogni medici ancora insoddisfatti. Le sostanze di origine umana, come il plasma, sono sempre più centrali nello sviluppo di terapie salvavita».

I temi che hanno animato la discussione sono cruciali per il comparto: l’accesso tempestivo alle terapie, il ruolo chiave dei plasma-derivati, l’impatto della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale nei modelli di cura, la costruzione di partnership efficaci e le nuove frontiere della ricerca nelle malattie rare e ultra-rare.
Alla prima tavola rotonda “Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all’innovazione” hanno preso parte Francesco Carugi, Gruppo Emoderivati Farmindustria; Rosa Chianese, SRC – AREU Regione Lombardia; Francesca Lecci, SDA Bocconi; Marcella Marletta, F.A.V.O.; e Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore Osservatorio Malattie Rare.
«Le malattie rare note sono circa 10.000 e ad oggi meno di un centinaio dispongono di terapie specifiche, c’è quindi ancora molto da fare nel campo della ricerca. Tra le terapie disponibili non poche sono basate su derivati del plasma, e sono molti anche i pazienti che hanno bisogno di regolari trasfusioni di sangue. – Ha dichiarato Ilaria Ciancaleoni Bartoli – È quindi evidente come per la comunità delle persone con malattia rara il sangue e il plasma siano un cardine nelle terapie. Occorre dunque da subito che le istituzioni nazionali e regionali, così come la comunità medica e le associazioni pazienti intensifichino il proprio sforzo nell’incentivare la pratica della donazione».
Durante la seconda tavola rotonda, intitolata “Malattie rare e ultra-rare: quale partnership tra imprese, istituzioni e pazienti”, sono intervenuti Andrea Caricasole, Kedrion Biopharma; Paola Minghetti, Università di Milano; Simone Gardini, GenomeUp; Paola Kruger, EUPATI; e Gianni Sava, direttore di SIF Magazine e già Ordinario di Farmacologia all’Università di Trieste che ha affermato:
«L’impegno per lo sviluppo di nuovi farmaci derivati dal plasma nel campo delle malattie rare è di primaria importanza per affrontare le sfide legate a questo gruppo di patologie e garantire ai pazienti le migliori opportunità di cura. Nonostante i progressi nella ricerca, molti pazienti devono ancora affrontare difficoltà nell’ottenere diagnosi tempestive e trattamenti adeguati. Questa giornata è stata l’occasione per ribadire il pieno sostegno della SIF nel promuovere il dialogo tra istituzioni, aziende farmaceutiche e comunità scientifica per accelerare la disponibilità di nuove terapie».
Nel corso dell’evento, è stato dedicato un focus al potenziale trasformativo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, strumenti centrali per rendere i modelli di cura maggiormente personalizzati, efficienti e sostenibili.