Miastenia grave generalizzata: approvata rimborsabilità di efgartigimod alfa in siringa preriempita 

Aifa ha riconosciuto la rimborsabilità di efgartigimod alfa in siringa preriempita per autosomministrazione nella miastenia grave generalizzata. Il farmaco è disponibile in Italia come flaconcino per infusione endovenosa, soluzione iniettabile per uso sottocutaneo e da ora anche in siringa preriempita.

«Questa approvazione testimonia il nostro impegno continuo nella ricerca e sviluppo di terapie innovative e sempre più personalizzate, anche nelle modalità di somministrazione», ha dichiarato Fabrizio Celia, general manager di Argenx in Italia.
«La possibilità di somministrarsi autonomamente la terapia a casa, oltre a migliorare in modo significativo la gestione clinica riducendo il carico ambulatoriale e ospedaliero, aumenta la libertà del paziente consentendo alle persone con miastenia grave generalizzata di scegliere il trattamento più adatto al proprio stile di vita». 

La siringa preriempita può essere somministrata dal paziente, da un caregiver o da un operatore sanitario.
L’approvazione della siringa preriempita di è supportata dai dati provenienti da studi clinici che ne hanno confermato la bioequivalenza rispetto alla formulazione in flaconcino per infusione endovenosa.

«Questa nuova modalità di somministrazione consentirà ai pazienti di gestire la miastenia grave in modo più comodo e flessibile, riducendo lo stress legato ai frequenti spostamenti verso l’ospedale», ha dichiarato il prof. Rocco Liguori, direttore della UOC Clinica Neurologica di Bologna.
«Un’opzione pronta all’uso che migliora l’indipendenza dei pazienti e riduce il tempo necessario per la terapia a circa 20-30 secondi contro tempi molto più lunghi dell’infusione endovenosa in ambito clinico. L’uso della siringa preriempita può spostare il luogo di cura dall’ospedale al domicilio del paziente, trasformando un costo logistico e di risorse interne in una gestione più efficiente e orientata al territorio».

La nuova modalità offre diversi vantaggi per l’ospedale e per il sistema sanitario nel suo complesso, principalmente in termini di efficienza gestionale, ottimizzazione delle risorse e riduzione dei costi indiretti.
La terapia sottocutanea può essere somministrata a domicilio dal paziente o da un caregiver – dopo un’adeguata formazione – liberando spazi preziosi nelle sale infusione, nei day hospital o negli ambulatori ospedalieri riducendo così il numero di accessi necessari per le infusioni endovenose settimanali e le liste d’attesa.

«Nuovi trattamenti efficaci e modalità di somministrazione che riducono la necessità di frequenti accessi in ospedale sono un’opzione gradita per i pazienti che cercano di recuperare tempo e un senso di normalità nella loro vita quotidiana», ha dichiarato il prof. Renato Mantegazza, presidente dell’Associazione Italiana Miastenia e malattie immunodegenerative.
«La possibilità offerta ai pazienti di somministrarsi autonomamente la terapia a casa, rappresenta un progresso importante in quanto non necessita più di recarsi in ospedale per la somministrazione del farmaco. Ciò significa più libertà e più tempo per la vita privata, le relazioni, il lavoro, per una vita di qualità».

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