Dal 17 al 19 settembre, Milano ospita il congresso NexPain, dedicato al dolore cronico, una condizione che in Italia riguarda 14 milioni di persone, ovvero un adulto su quattro.
Inoltre, circa il 50% dei pazienti oncologici — pari a 1,5 milioni di persone in Italia — convive con il dolore, che può derivare sia dalla neoplasia sia dai trattamenti ricevuti, e manifestarsi in ogni fase della malattia, anche dopo la guarigione.
L’evento, che coinvolge esperti nazionali e ospiti internazionali nel campo della terapia del dolore, si propone di indagare, in una prospettiva multidisciplinare, gli approcci di cura innovativi, integrati e sempre più personalizzati.
«NexPain nasce come luogo di incontro tra specialisti di ambiti diversi: terapisti del dolore, oncologi, farmacologi, infermieri, palliativisti. Questa osmosi culturale permette di affrontare il dolore in tutta la sua complessità, evitando la frammentazione delle cure e garantendo continuità assistenziale», ha dichiarato Vittorio Guardamagna, direttore Divisione Cure Palliative e Terapia del Dolore dello IEO – Istituto Europeao di Oncologia di Milano e Presidente del Congresso.
«Dalle terapie farmacologiche alla neuromodulazione, dalla cannabis medica agli psichedelici, disponiamo oggi di opzioni terapeutiche sempre più personalizzabili: la medicina di precisione è ormai realtà anche nella terapia del dolore, oncologico e non oncologico».
Tra i temi al centro del dibattito: le terapie farmacologiche di ultima generazione, le tecnologie minivasive, le applicazioni dell’e-health e dell’intelligenza artificiale e il rapporto tra nutrizione e dolore.
Proprio l’associazione tra cibo e salute è stata al centro della cerimonia inaugurale che si è svolta presso il MUDEC, con lo chef Enrico Bartolini protagonista di un dialogo sull’arte del cibo come parte integrante del percorso di cura.

«Non solo un omaggio alla qualità e alla convivialità, ma un simbolo della capacità del cibo di unire e restituire piacere anche a chi affronta la malattia», ha commentato Grazia Armento, responsabile Ricerca UOC Terapia del Dolore e Cure Palliative dello IEO e Responsabile Scientifico del Congresso.
«Il dolore è un’esperienza che coinvolge l’intera dimensione psico-fisica della persona: in oncologia, ad esempio, dolore e malnutrizione sono strettamente connessi e possono influenzare gli outcome clinici. Per questo un counseling nutrizionale mirato, ispirato alla dieta mediterranea, è parte integrante del percorso terapeutico».
Anche la medicina del dolore sta vivendo una fase di forte innovazione sul fronte della sanità digitale aprendo nuove opportunità a cure sempre più mirate e accessibili anche a domicilio.
«Le nuove tecnologie – dall’e-health all’antelligenza artificiale – stanno trasformando il paradigma ospedale-centrico, permettendo ai clinici di seguire i pazienti anche a domicilio. Questo facilita il dialogo medico-paziente, rafforza l’empowerment della persona e della sua famiglia e contribuisce a migliori outcome di salute. Grazie all’innovazione e a nuove sinergie vogliamo realizzare un futuro in cui il dolore sia trattato in modo sempre più efficace e umano», sottolinea Guardamagna.
L’evento rappresenta l’occasione per fare luce sulla comunicazione nella lotta al dolore.
«Il concetto stesso di salute si sta evolvendo: pazienti più informati devono orientarsi tra infodemia e fake news, e il trattamento del dolore richiede anche un lavoro culturale per superare stigmi e paure. È necessario, per esempio, fare chiarezza sul valore terapeutico di farmaci consolidati come il fentanyl, cardine nella gestione del dolore oncologico, reso ancora più sicuro da dispositivi innovativi che ne prevengono gli usi impropri», conclude Armento.




