Una caratteristica dei tumori tiroidei è che sono spesso a lenta evoluzione, il che consente una gestione conservativa, con riduzione della chirurgia. Perché il trattamento possa essere conservativo, occorre pianificare un attento monitoraggio, per intervenire tempestivamente in caso di cambiamenti rapidi della condizione clinica del paziente.
In occasione della settimana mondiale della tiroide, la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha ribadito l’importanza di optare per la chirurgia solo quando necessario.
Il valore del lavoro in équipe
La chirurgia viene utilizzata sempre meno per i tumori della tiroide, comunque viene personalizzata.
Come sottolineato dall’Istituto Nazionale dei Tumori, in presenza di forme tumorali piccole e indolenti è spesso sufficiente allestire un programma di monitoraggio nel tempo, senza avviare alcuna forma di trattamento.
Sarebbe ottimale che, come all’Istituto Nazionale dei Tumori, il paziente venga preso in carico da una equipe multidisciplinare, nella quale accanto agli oncologi non devono mancare endocrinologi, radiologi, chirurghi, patologi e specialisti in medicina nucleare.
In questo modo il paziente viene sostenuto e seguito nella sua specificità ed è possibile creare un piano diagnostico e terapeutico integrato e altamente personalizzato. Ciò incide anche sul monitoraggio, per esempio per definire ogni quanto è necessario vedere il paziente e ripetere gli esami diagnostici di controllo.
Questo approccio va anche nella direzione di migliorare la qualità di vita di questi pazienti che possono sentirsi sicuri senza doversi sottoporre a trattamenti che, spesso, danno effetti collaterali.
Quando la chirurgia è necessaria
Non tutti i tumori della tiroide possono essere gestiti in modo esclusivamente conservativo: esistono casi in cui i noduli sono troppo grandi per essere lasciati in sede. Anche in questi casi, tuttavia, è spesso sufficiente effettuare una loboectomia, ovvero rimuovere solo la parte di ghiandola malata.
Ciò assicura tempi di recupero piùù rapidi e porta minori complicanze al paziente.
Esiste, inoltre, un risvolto positivo di carattere gestionale: l’uso attento della chirurgia, affiancato al trattamento conservativo quando possibile, migliorano l’appropriatezza delle cure e riducono i costi sanitari.
Fonte: CS Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori




