Uno studio pubblicato su Blood presenta una possibile nuova terapia CAR-T che sarebbe efficace contro il linfoma di Hodgkin refrattario CD30+.

La terapia cellulare è stata realizzata con tecniche atte a ottenere una risposta duratura nel tempo, ovvero modulando l’attivazione ex vivo delle cellule T e aggiungendo alla soluzione interleuchina 21, interleuchina 7 e interleuchina 15 per incentivare le staminalità. I ricercatori hanno chiamato questo trattamento HSP-CAR30.

Gli istituti coinvolti sono tutti a Barcellona: Istituto di Ricerca Sant Pau, Ospedale di Sant Pau e Istituto di Ricerca sulla Leucemia Josep Carreras.

Fase I: testato il prodotto su alcuni pazienti

Per valutare l’efficacia della terapia HSP-CAR30 è stato testato su 10 pazienti con linfoma di Hodgkin refrattario o recidivante o con un linfoma non Hodgkin, ma con cellule T caratterizzata dal recettore CD30+. La risposta dei pazienti è stata del 100% e 5 degli 8 pazienti con linfoma di Hodgkin hanno sperimentato una remissione dalla malattia.

La nuova terapia CAR-T sembra essere anche sicura: nessuno dei pazienti coinvolti ha sviluppato neurotossicità, mentre 6 hanno manifestato una sindrome da rilascio di citochina di primo grado. Altrettanto interessante, è il fatto che circa il 60% dei paziente ha mantenuto la remissione completo per almeno 34 mesi, periodo del follow up.

Gli autori hanno anche verificato che le cellule CAR30+ T restano nel sangue dei pazienti per almeno 12 mesi, in 3 casi su 5.

«Queste sono caratteristiche cruciali – spiega Javier Briones, direttore della Ematologia Oncologica e del Gruppo di Ricerca sui Trapianti dell’Istituto di Ricerca Sant Pau e direttore del Dipartimento di Ematologia dell’Ospedale Sant Pau – perché indicano che la persistenza delle cellule CAR-T nel corpo del paziente ha un effetto reale e un impatto duraturo sulla patologia».

Possibili applicazioni future

La terapia HSP-CAR30 è la prima nel suo genere a essere arrivata alla fine di uno studio di fase I con successo.

Ana Caballaro, coautrice della ricerca, spiega: «questo risultato suggerisce che selezionando l’epitopo CD30 e preservando meno la differenziazione delle cellule T ex vivo, possa migliorare l’efficacia della terapia CAR-T nei pazienti con linfoma di Hodgkin refrattario.
Se possiamo dimostrare che questa strategia funziona nel lungo tempo in uno studio più ampio, allora potremmo avere a che fare con un paradigma differente che funziona sui linfomi refrattaria CD30+. Ciò potrebbe dare speranza a molti pazienti con opzioni terapeutiche davvero limitate».

Attendiamo allora che gli autori di questo lavoro estendano la loro ricerca a un campione più grande.

Studio: Caballero AC, Ujaldón-Miró C, Pujol-Fernández P, Montserrat-Torres R, Guardiola-Perello M, Escudero-López E, Garcia-Cadenas I, Esquirol A, Martino R, Jara-Bustamante P, Ezquerra P, Soria JM, Iranzo E, Moreno-Martinez ME, Riba M, Sierra J, Alvarez-Fernández C, Escribà-Garcia L, Briones J. HSP-CAR30 with a high proportion of less-differentiated T cells promotes durable responses in refractory CD30+ lymphoma. Blood. 2025 Apr 17;145(16):1788-1801. doi: 10.1182/blood.2024026758. PMID: 39841453

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