Uno studio dell’Università di Firenze, recentemente pubblicato su Gut Microbes, introduce un innovativo modello a base di organoidi intestinali per comprendere e trattare il dolore viscerale cronico. La ricerca, condotta dal Dipartimento Neurofarba in collaborazione con la University of East Anglia, dimostra come la disbiosi del microbiota influisca sulla sensibilità intestinale attraverso la comunicazione tra epitelio e neuroni sensitivi.
Il legame tra il microbiota e il dolore cronico
Il dolore viscerale cronico colpisce milioni di persone nel mondo ed è caratteristico della sindrome dell’intestino irritabile e delle malattie infiammatorie croniche intestinali, come il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
La ricerca evidenzia come l’alterazione dell’equilibrio dei microrganismi intestinali, nota come disbiosi, possa attivare segnali che amplificano la percezione del dolore, aprendo la strada a terapie mirate al microbiota intestinale.
Organoidi intestinali come modello innovativo
Il team Neurofarba ha sviluppato organoidi derivati dal colon, strutture tridimensionali che riproducono la complessità del tessuto intestinale.
Questo modello permette di superare i limiti delle colture tradizionali e di studiare in modo più realistico la comunicazione tra microbiota e sistema nervoso, offrendo nuove opportunità per la ricerca traslazionale e la medicina personalizzata.
Innovazione e personalizzazione
Inserito nelle linee strategiche del Dipartimento di Eccellenza 2023-2027 Neurofarba, lo studio è orientato allo sviluppo di terapie innovative e personalizzate per il trattamento del dolore viscerale cronico.
Con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti, i promettenti risultati di questa ricerca conducono verso un approccio sempre più mirato, grazie all’integrazione tra biologia del microbiota, organoidi intestinali e neuroscineze.




