
Da un comunicato congiunto di FOFI, FEDERFARMA, ASSOFARM, UTIFAR e SIFO è partito questo messaggio che prosegue al Tavolo sulla farmacia dei servizi, istituito dal Ministero della Salute.
Questo Tavolo serve a definire concretamente l’operatività del nuovo modello di farmacia disegnato dalla legge 69, anche ai fini della sperimentazione a livello regionale finanziata con 36 milioni di euro dalla legge di bilancio 2018.
Nel corso della riunione è emersa l’importanza di stabilire metodologie e protocolli operativi atti a garantire la standardizzazione delle procedure, la misurabilità degli effetti prodotti in termini di efficacia, e quindi di salute, ma anche di governo della spesa.
L’adozione di protocolli standardizzati rende necessario prevedere un sistema di certificazione di qualità della farmacia, come avviene anche negli altri Paesi che hanno già implementato la pharmaceutical care nella farmacia di comunità.
Si tratta di un cambiamento sostanziale per la rete delle farmacie. FOFI, Federfarma, Assofarm, UTIFAR e SIFO si impegnano a operare congiuntamente per compiere questo percorso.
Nel suo piccolo, la Struttura Complessa Farmacia Ospedaliera dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha iniziato un percorso di certificazione Cepas Bureau Veritas dell’intero percorso formativo rivolto a un gruppo di farmacie di comunità di 35 ore per arrivare a formale Farmacie Oncologiche Specializzate.
L’entrata in vigore del DM 77 (decreto 23 maggio 2022, n.77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”) apre nuove prospettive per l’assistenza territoriale, di cui anche la farmacia di comunità sarà parte integrante, che viene espressamente definita “elemento fondamentale e integrante del SSN”.
Il decreto fornisce l’occasione per definire ruoli e competenze degli operatori sanitari, tenendo conto della necessità di dare forma concreta a una vera assistenza di prossimità.
Diventa quindi imperativo definire percorsi formativi e di aggiornamento in modo da allineare tutti gli attori chiamati in gioco.
Da qui l’avvio al Piano Formativo della Farmacia Oncologica Specializzata, che mira a fornire gli strumenti necessari per arricchire le competenze dei farmacisti territoriali partecipanti, affinché possano far fronte in maniera efficace alla complessità dei bisogni informativi e di counseling del paziente oncologico, aiutandolo a migliorare il contesto clinico e psicologico e il generale benessere.
È una sfida in cui crediamo molto perché i cittadini hanno bisogno di trovare professionisti formati sia in ospedale che sul territorio, speriamo che questo sia l’inizio di una bella e proficua collaborazione.

