Innovazione e made in Italy verso la dimensione multinazionale

Aurora Biofarma si posiziona tra le prime aziende italiane per crescita nel campo dei nutraceutici e dispositivi medici. Dalla specializzazione in dispositivi medici alla trasformazione in realtà farmaceutica, punta all’internazionalizzazione con l’ingresso nei mercati spagnolo e portoghese. Strategia, visione e semplificazione terapeutica guidano il successo dell’impresa.

Presente da circa 14 anni sul mercato nazionale e in alcuni Paesi europei, Aurora Biofarma è una azienda giovane per il capitale umano composto da una squadra di 80 dipendenti, per il 59% millennials e per 17% Z generation, e circa 500 persone sul territorio nazionale come rete vendita, per l’approccio al concetto di impresa orientato a innovare e rinnovare con offerte terapeutiche in più aree cliniche, si afferma dapprima in ambito principalmente gastroenterologico e otorinolaringoiatrico con dispositivi medici di ultima generazione, per poi diventare farmaceutica nel 2021 ed espandere le proprie expertise anche in area cardiovascolare metabolica. Oggi è punto di riferimento per la classe medica e per il mercato.

Una visione al futuro

Guardare sempre avanti, valorizzare i talenti e la meritocrazia, mantenere una conduzione familiare, seppure vocata alla modernità, puntare a nuovi investimenti, ponendo il paziente al centro di ogni strategia decisionale e ampliando l’offerta terapeutica sempre più ricca e performante, monitorare ciascuno prodotto, dalla ricerca e sviluppo, sia del dispositivo medico che del farmaco, fino all’immissione in commercio. Sono queste alcune delle leve che hanno consentito ad Aurora Biofarma di maturare una storia di successo made in Italy, posizionandosi tra le prime 15 aziende italiane per dimensioni e sviluppo e tra le prime per crescita nel campo dei nutraceutici e dispositivi medici. Oggi con un percorso positivo anche nel mondo pharma.

«Uno dei punti di svolta», spiega Nicola Di Trapani, direttore e CEO dell’azienda, nonché socio maggioritario, affiancato dalla socia Maria Teresa Moscarella nella conduzione dell’impresa, «è stata la decisione di investire nel settore cardiovascolare-metabolico, immettendo sul mercato il nostro primo farmaco di settore con titolarità AIC, permettendo all’azienda di diventare farmaceutica nel 2021.
Siamo titolari di tutti i nostri prodotti, un valore aggiunto sia in termini di distribuzione che di comunicazione medico-scientifica, che seguiamo direttamente senza l’intervento di intermediari o terziari, sia di affidabilità e qualità per la classe medica che trova nell’azienda e nei suoi rappresentati un punto di riferimento, confronto e informazione».

Attualmente l’azienda ha 4 business unit, di cui 3 a indirizzo umano e una a indirizzo veterinario, ciascuna con un forte e specifico collocamento sul territorio nazionale.
In fase di evoluzione: già presente da anni con export di alcuni brand in Europa e in alcuni Paesi extraeuropei, dal 1° maggio 2025 Aurora Biofarma diverrà multinazionale, con una rete vendita in Spagna e Portogallo, sia per la linea umana sia per quella veterinaria dapprima con dispositivi medici e integratori e successivamente anche con la commercializzazione di farmaci.

La strategia sul farmaco

La semplificazione dell’intera filiera del farmaco è la scelta adottata da Aurora Biofarma nella gestione dei propri prodotti.

«La nostra strategia sul farmaco», precisa il CEO, «si fonda su tre pilastri; la semplificazione terapeutica, innanzitutto. Ovvero acquistiamo molecole con brevetto in scadenza per riposizionarle poi sul mercato. Un approccio che ha diversi vantaggi: l’uscita della molecola dalla classe A-PHT, il passaggio da DPC a distribuzione convenzionata, aumenta l’accessibilità alle cure grazie a percorsi terapeutici più agili.
Ciò si traduce per i pazienti in un aumento dell’eleggibilità; per il SSN in una maggiore sostenibilità, garantendo equità e continuità di cure a una più vasta platea di pazienti; in un migliore supporto ai policy maker, potendo definire strategie coerenti con le esigenze sanitarie regionali ed economiche».

Comparto cardiovascolare metabolico, il posizionamento più recente

Aurora Biofarma esordisce nel mercato cardiovascolare metabolico con alcuni dispositivi medici e successivamente con una serie di farmaci, divenuti punta di diamante per l’azienda e per la pratica clinica quotidiana di cardiologi, diabetologi, chirurghi vascolari e neurologi.

L’affermazione in questo specifico comparto parte dal 2021 grazie all’immissione sul mercato di diversi farmaci utili in area cardiovascolare-metabolica, appartenenti alle classi degli ipolipemizzanti, PPI, DPP-4i e agenti antitrombotici. Nuove espansioni sono attese a breve termine: a partire dal 2025, è prevista la genericazione di farmaci appartenenti alla classe degli antiaggreganti piastrinici, agenti antitrombotici e SGLT2i.

«Tra le prospettive future, legate alla Business Development Unit», conclude il dott. Nicola Di Trapani, «stimiamo una maggiore entratura dei nostri prodotti con distribuzione e dispensazione anche attraverso i canali della Farmacia Ospedaliera, partecipando a un maggior numero di gare regionali, l’implementazione della formazioni dei nostri informatori scientifici del farmaco tramite specifici corsi, la partecipazione a eventi di settore, fra cui il congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici e, infine, l’acquisto di nuove molecole.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui