Un cambiamento epocale è avvenuto nell’approccio all’obesità: l’Italia è stato il primo e unico Paese al mondo a riconoscere formalmente l’obesità come una vera e propria malattia, metabolica cronica, progressiva e recidivante, e a includerla nel Piano Nazionale Cronicità (PNC).
La legge n. 149 del 2025 (“Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”) ha creato il primo quadro istituzionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, al fine di garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti.
Non è un caso: l’obesità – con le sue complicanze – rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali del XXI secolo, con impatto clinico, sociale ed economico su tutti gli aspetti della salute pubblica e sulla sostenibilità del servizio sanitario, essendo una delle principali cause di mortalità e disabilità.
L’obesità riduce la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti e non solo, a causa principalmente dei costi diretti (spese per prevenire, curare, diagnosticare e riabilitare i pazienti e legate alla gestione delle loro eventuali disabilità, spese legate al trasporto e al supporto del paziente che impattano anche eventuali caregiver e familiari) e indiretti (perdita di produttività: assenteismo e presenteismo).
In occasione del 46° congresso nazionale SIFO, svoltosi a Genova dal 6 al 9 novembre, il tema dell’obesità è stato affrontato sotto diverse prospettive, con l’obiettivo di costruire una piattaforma di dialogo tra la società scientifica ed esperti nazionali coinvolti nella ricerca e nella governance dell’obesità: farmacisti, farmaco-economisti, enti regolatori e associazioni di pazienti, riuniti con l’intento di analizzare e condividere l’urgenza di contrastare l’aumento dell’obesità in Italia e l’impatto clinico, economico e sociale della malattia, promuovendo la generazione di un percorso virtuoso che porti a strategie di governance innovative condivise e a modelli di collaborazione su vari livelli riproducibili ed efficaci.
All’Innovation Hub di Novo Nordisk si sono confrontati alcuni dei principali esperti in tal senso. Eugenio Di Brino, docente all’Università Cattolica di Roma, co-founder partner di Altems Advisory e coordinatore dell’Health Policy Forum SiHTA, ha affrontato il tema dei costi diretti e indiretti associati all’obesità, tracciando un quadro del burden complessivo di questa patologia sulla salute pubblica e sul servizio sanitario nella sua interezza. Ha indicato nella prevenzione e nella promozione di stili di vita corretti i primi passi per affrontare l’emergenza e l’importanza di politiche di livello nazionale e regionale che possano essere condivise per la creazione di una rete che prenda in carico il paziente il più precocemente possibile.
Barbara Meini, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Azienda USL Toscana Sud Est e membro del Consiglio Direttivo SIFO, ha illustrato l’importanza delle sinergie che devono essere instaurate tra le diverse figure professionali nella lotta all’obesità, tenendo presente che serve un cambio di paradigma per affrontare la patologia così come è stata riconosciuta anche a livello di legge nazionale.
Non ultimo, Ugo Trama, vicepresidente SIFO e dirigente Settore Accreditamento Istituzionale, Health Technology Assessment, Rapporti con il Mercato – Regione Campania, ha sottolineato l’importanza del ruolo del farmacista ospedaliero nell’organizzazione della politica sanitaria, in sede sia regionale sia nazionale, per affrontare finalmente il tema dell’obesità in maniera organica per la gestione corretta dei fondi che si renderanno disponibili.




