Oggi, 14 novembre, ricorre la giornata mondiale del diabete, una malattia con cui convivono milioni di Italiani sul posto di lavoro.
Una condizione che molto spesso continua a penalizzare i pazienti attraverso lo stigma o discriminazioni varie.
Per questo l’International Diabetes Federation (IDF) ha deciso di dedicare la giornata mondiale del diabete 2025 al tema “Diabete sul posto di lavoro”.
Per l’occasione la prof.ssa Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia, ha rinnovato l’impegno della SID a migliorare la vita e il benessere delle persone con diabete in ogni contesto e momento della loro vita.

La presidente SID ha, inoltre, chiarito che se il diabete di tipo 1 è conosciuto anche come “giovanile”, per la sua età di insorgenza precoce, il diabete di tipo 2 non è certo, come si riteneva un tempo, una patologia che riguarda gli anziani. Infatti, almeno 7 persone su 10 di quelle che convivono con il diabete sono in età lavorativa.
Buzzetti ha ricordato che anche se l’aspettativa di vita di una persona con diabete ben controllato oggi è molto simile a quella della popolazione generale, sul fronte del benessere, anche sul posto di lavoro, c’è ancora davvero molto da fare.
Secondo dati IDF, 3 persone su 4 affette da questa condizione presentano stati d’ansia o depressione correlati alla loro malattia e 4 persone su 5 riferiscono un burnout da diabete.
La presidente SID ha, infine, invitato a continuare a migliorare l’assistenza, anche attraverso farmaci e dispositivi sempre più innovativi; ha, poi ricordato che la SID è fortemente impegnata a rendere le cure sempre più accessibili e vicine ai pazienti.
Buzzetti ha però sottolineato che accanto a questo, bisogna continuare a ricercare nuove soluzioni, anche e soprattutto sul fronte della prevenzione, occuparsi della formazione degli addetti ai lavori e fare informazione al pubblico.



