Anafilassi: proposte per la prevenzione e la sicurezza del paziente

Ogni anno in Italia vengono registrati circa 40 casi fatali di shock anafilattico, di cui oltre metà causati da allergie alimentari, mentre gli altri da punture di imenotteri. Tuttavia, il dato resta incerto e sottostimato: molti sfuggono alle statistiche perché, oltre a mancare una sorveglianza nazionale, spesso non vengono classificati come tali dal personale di Pronto Soccorso. 

Il quadro di accesso ai dispositivi salvavita nelle diverse Regioni italiane non è omogeneo e molti pazienti allergici e a rischio shock anafilattico, sono sprovvisti di auto-iniettori di adrenalina. Inoltre, la classificazione dell’adrenalina in regime ospedaliero complica l’accesso al farmaco salvavita da parte del paziente. 

«Food Allergy Italia APS sostiene i diritti delle persone allergiche e tutela la massima sicurezza dei pazienti a rischio di anafilassi. Nelle opportune sedi istituzionali, ci battiamo per il diritto di accesso al farmaco salvavita e per sensibilizzare, informare e formare sia le persone allergiche che tutti i soggetti coinvolti nella gestione del paziente allergico riguardo alla prevenzione delle reazioni e all’uso degli autoiniettori di adrenalina», ha commentato Marcia Podestà, presidente Food Allergy Italia APS.
«Ancora oggi in Italia si muore per anafilassi, a causa della mancanza di un piano di prevenzione efficace dell’anafilassi e delle difficoltà di accesso all’autoiniettore di adrenalina per le persone a rischio.
Nonostante le raccomandazioni di EMA e AIFA, molte Regioni italiane non garantiscono ancora la corretta erogazione di due autoiniettori per ciascun paziente. Questi dispositivi salvavita dovrebbero essere forniti attraverso le farmacie più vicine ai pazienti, in modo da assicurare un accesso tempestivo in caso di emergenza». 

Questo il principale tema dibattuto nel corso dell’evento “Anafilassi: prevenzione e consapevolezza. Un impegno per la sicurezza del paziente”, promosso da Food Allergy Italia APS in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare sulla malattia celiaca, allergie e AMFS, con i patrocini di AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri), SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica), SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica), FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Federfarma e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi).

L’evento, organizzato da Cencora Pharmalex con il contributo non condizionante di Viatris, ha tracciato i contorni dell’attuale situazione in Italia, con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sulla tematica. 

La riclassificazione dell’adrenalina auto-iniettabile salvavita dalla fascia H alla fascia A, con reperimento diretto in farmacia territoriale, permetterebbe al SSN di rispondere alle necessità dei pazienti. Accanto a questo elemento cruciale, dal dibattito sono emersi altri punti imprescindibili per garantire la sicurezza dei pazienti allergici.

Gli esperti parlano della necessità di garantire quantità ottimali di farmaci salvavita per la gestione dell’anafilassi e adottare misure per prevenire la carenza di tali farmaci anche attraverso la creazione di una rete di centri allergologici di riferimento per l’allergia alimentare con un coordinamento nazionale. 

«L’unica modalità per rispondere prontamente a uno shock anafilattico è la somministrazione, tempestiva, di adrenalina auto-iniettabile, raccomandata dall’EMA in numero di due prescrizioni. È fondamentale che ai pazienti allergici a rischio sia facilitato l’accesso agli auto-iniettori di adrenalina, per immediata autosomministrazione in caso di reazione grave», ha spiegato Antonella Muraro, direttrice Centro Regionale Azienda Ospedale Università di Padova; past president della European Academy of Allergy and Clinical Immunology e coordinatrice delle Linee Guida Europee per l’Anafilassi 2014-2021.
«È essenziale che ai pazienti venga prescritta una terapia d’emergenza appropriata sia come dosi corrette sia come corretta modalità di somministrazione». 

È necessario dare priorità all’introduzione precoce degli allergeni nelle iniziative nazionali di sanità pubblica e parallelamente aumentare consapevolezza sul tema delle allergie alimentari introducendo adeguata formazione per specialisti, pediatri, medici di medicina generale e di pronto soccorso e farmacisti.

Inoltre, è fondamentale promuovere campagne informative rivolte all’opinione pubblica che comprendano pazienti, famiglie, operatori del settore alimentare, ristoratori, operatori delle mense scolastiche, scuole e luoghi di lavoro anche integrando l’offerta formativa delle scuole alberghiere. 

Altro obiettivo primario è l’aggiornamento dei LEA inserendovi i percorsi diagnostici e terapeutici delle allergie e l’anafilassi, compresi i trattamenti salvavita e adeguare le procedure extra-LEA affinché siano legate a un effettivo bisogno del paziente. 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui