Accessibilità alle cure, appropriatezza terapeutica, sostenibilità economica per l’utilizzo dei nuovi farmaci, che hanno aperto possibilità terapeutiche impensabili solo qualche anno fa.
Tanti e attualissimi i temi affrontati nel 46° congresso nazionale SIFO, che si è aperto oggi a Genova, ai Magazzini del Cotone.
Il tema di questa edizione è “Protagonisti del cambiamento: sinergie tra professionisti, competenze, strumenti e strategie per un sistema di salute vincente”.
Quattromila specialisti si confrontano in sessioni di lavoro plenarie, focus session, laboratori e spazi di confronto dedicati, con la partecipazione di autorevoli relatori e stakeholder nazionali. Il congresso prevede lavori incentrati sulla necessità di promuovere investimenti per ricerca e sviluppo sui farmaci, che negli ultimi anni sono stati ridotti del 25% in Europa, ma anche sulle nuove competenze del farmacista ospedaliero o sulla gestione del cambiamento del sistema sanitario nazionale alle prese con l’equilibrio dei conti.
Su tutto incombe l’intelligenza artificiale, che può essere alleata, ma solo se la governance resta all’uomo. Nella cerimonia inaugurale il video messaggio del ministro della Salute Orazio Schillaci e l’intervento di Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che ha lanciato l’allarme sulla mancanza di una strategia europea che favorisca lo sviluppo dell’industria farmaceutica, che deve restare competitiva in Italia per competere con la grande spinta della Cina e degli Usa.
SIFO vuole essere protagonista del cambiamento promuovendo la sinergia tra le professioni sanitarie e le competenze professionali e scientifiche dei singoli e per individuare strategie e strumenti che possano creare un sistema vincente per la salute.
«La parola chiave di questo nostro presente è chiara: essere protagonisti», sottolineano Barbara Rebesco, Emanuela Omodeo Salé e Alessandro Brega, cioè presidenti e coordinatori dell’edizione 2025. «Intendiamo riferirci alla necessità di essere promotori di quel cambiamento da tutti atteso: non più spettatori, ma attori di una nuova costruzione sociale, scientifica, sanitaria, professionale e di governance».
«Il congresso è per tutti i farmacisti ospedalieri e per gli operatori della sanità italiana un appuntamento centrale e strategico», sottolinea Arturo Cavaliere, presidente SIFO.
«SIFO negli anni è cresciuta non solo nel numero degli iscritti, che sono oggi oltre 3300, ma anche nella rilevanza e nell’autorevolezza della sua presenza. Siamo membri di diritto della European Association of Hospital Pharmacist e collaboriamo in maniera proficua con i vertici della sanità nazionale, con i quali condividiamo visioni, progettualità e collaborazioni in numerosi tavoli tecnici, non ultima quella che ha portato allo sviluppo del cosiddetto Testo Unico della Farmaceutica».
Forte di una responsabilità che oggi unisce la competenza in farmacia ospedaliera, il ruolo di governance nella sanità territoriale e di rappresentanza personale in seno ad ANCI, Cavaliere puntualizza anche la forte ricaduta attesa “dopo Genova”, in termini di attenzione ai pazienti: «sarà nostro compito e mio personale impegno radicare ciò che emerge dal nostro congresso sul territorio: i cittadini, le famiglie, i pazienti, le professioni, le associazioni, le realtà sociali più attive si attendono che i livelli di salute possano migliorare e innalzarsi proprio grazie al contributo dei professionisti della sanità».
Alessandro Brega, presidente del Comitato organizzatore, ha posto infine l’accento sul volto green e solidale del convegno, che è contraddistinto da gesti di responsabilità sociale condivisa, come la piantumazione di cento alberi sul territorio ligure e la devoluzione del ricavato della cena sociale a progetti solidali.




