Antonino Biroccio è neo general manager di GSK Italia

Antonino Biroccio, neo General Manager di GSK Italia, ha deciso di presentarsi ai giornalisti di settore in un incontro al Circolo della Stampa di Milano.

L’intervento di Biroccio ha fatto il punto sulla situazione attuale del lavoro di GSK e ha delineato gli obiettivi futuri del gruppo.

Antonino Biroccio, neo General Manager di GSK Italia

«L’obiettivo primario del mio mandato sarà quello di contribuire a favorire l’innovazione, quella vera che, una volta introdotta, migliora le condizioni di salute e di vita, aumenta la prosperità economica e genera attrattività e competitività. Con un occhio di riguardo ai costi sanitari, messi severamente sotto pressione da una popolazione in progressivo invecchiamento e con maggiori necessità di salute», ha spiegato il General Manager di GSK Italia.

Cure per una popolazione che invecchia

Biroccio ha sottolineato come la popolazione italiana sia tra le più anziane in Europa. Ha ricordato che think-tank internazionalmente riconosciuti dimostrano che le vaccinazioni raccomandate per adulti fragili, se correttamente organizzate in tutto il Paese, porterebbero a un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, pari a una finanziaria. Una silver economy che guarda anche alla sostenibilità del nostro sistema sanitario per un futuro di speranza, dove i bisogni medici, ad esempio in oncologia, sono urgenti.

L’impegno di GSK

GSK è già presente in questi ambiti, con due centri di ricerca a Siena dedicati ai vaccini, di cui uno specializzato in vaccini antibatterici e anticorpi monoclonali, uno stabilimento a Rosia che produce a livello globale i vaccini più innovativi per adulti, e uno stabilimento a Parma, specializzato nell’introduzione di nuovi farmaci per studi clinici, negli antivirali di ultima generazione e centro di eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali in immunologia, malattie respiratorie e oncologia.

«Con gli anticorpi monoclonali ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, nelle malattie reumatiche, in quelle respiratorie mediate dall’interleuchina 5, ma soprattutto in oncologia», ha spiegato Biroccio, «e Parma è al centro di tutto questo con la sua piattaforma tecnologica, in particolare per la produzione dei cosiddetti ADC, fra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare».

Gli anticorpi monoclonali coniugati, tipicamente abbinati a un citotossico (ADC), rappresentano una piattaforma tecnologica di grande interesse per tutti gli specialisti, per l’efficacia terapeutica. Rappresentano anche una sfida produttiva poichè riuscire ad abbinare in sicurezza e qualità farmaci così diversi permette di ottenere un effetto terapeutico maggiore della loro semplice somma.

Nello scenario sanitario attuale, è necessario collaborare con tutti gli attori della salute, definendo obiettivi condivisi e priorità comuni di sviluppo, organizzazione e accesso. Solo così l’innovazione può diventare reale e accompagnare le dinamiche di sviluppo del Paese, tenendo conto di tutte le priorità e dei costi ad esse associati.

«Il mio impegno da oggi» ha concluso o Biroccio «sarà quello di collaborare con medici, pazienti, Istituzioni e associazioni di riferimento per far avanzare solo un tipo di innovazione: quella reale, che arriva al letto del paziente, riduce i costi sociali, attrae investimenti esteri nel nostro Paese, aumenta l’export e garantisce a tutti noi l’accesso tempestivo ai farmaci, alla pari degli altri cittadini europei».

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